Vocabolario Dantesco

Accademia della Crusca - CNR Opera del Vocabolario Italiano

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discarnare v.
Frequenza:
Commedia 1 (1 Inf.).
Lista forme e index locorum:
Commedia discarno Inf. 30.69 (:).
Corrispondenze: Testi italiani antichi:
Corpus OVI,
DiVo,
LirIO,
Prosa fior. sec. XIII,
Petrarca e Boccaccio.
Vocabolari: TLIO, Crusca in rete, ED.
Nota:Att. solo nella Commedia e cit. nei commentatori. Formazione parasintetica su carne (vd.) (con pref. dis- dal valore sottrattivo), di prob. conio dantesco (cfr. Di Pretoro, Innovazioni lessicali, p. 13), sebbene si possa suppore un accostamento etimologico al lat. tardo excarnare, da cui anche scarnare (vd. TLIO s.v.), con cambio suff. (cfr. Viel, I gallicismi, p. 47). Viel, «Quella materia ond'io son fatto scriba», p. 70, considera discarnare un francesismo culturale per il prob. influsso esercitato dal fr. antico descharner, att. anche con l'accezione di 'amaigrir' (cfr. FEW s.v. caro, 2, 387b; per ulteriori riscontri Viel, I gallicismi, p. 48). Nel luogo dantesco, il verbo assume il signif. di 'dimagrire, diventare scarno' partic. in volto, in rif. al sintomo dell'idropesì (vd.), malattia che conferisce al falsario Adamo un volto emaciato rispetto al gonfiore al ventre (per cui cfr. Fenzi, Il canto XXX, p. 185; Bartoli, L'idropisia, pp. 17-19). Il senso è recepito da Maramauro, Exp. Inf. che glossa: «discarno, idest dimagrisco», ad l.; allo stesso modo Francesco da Buti, che per di più ricorre al verbo consumare in rif. alla consunzione del viso provocata dalla malattia: «onde nel viso mi discarno; cioè per la quale nel volto mi consumo, e viene meno la carne; e questo dice, perchè l'idropico, benchè enfi il ventre, dimagra nel volto», ad l. Tale interpretazione si carica di ulteriori signif. nel commento di Giovanni da Serravalle («in vultu me discarno, idest dilacero, vel dilanio, efficior macilentus et dispar in effigie», ad l.). Come risulta anche dai contesti in cui ricorre il corrispettivo scarnare, il passo dantesco appare cit. nel volgarizzamento trecentesco Comm. Rim. Am. (B) con la forma scarno di senso fig. (vd. TLIO s.v., § 3).
1 Pron. [Con rif. a una parte del corpo:] dimagrire.
[1] Inf. 30.69: Li ruscelletti che d'i verdi colli / del Casentin discendon giuso in Arno, / faccendo i lor canali freddi e molli, / sempre mi stanno innanzi, e non indarno, / ché l'imagine lor vie più m'asciuga / che 'l male ond' io nel volto mi discarno.


Autore: Francesca De Cianni 18.11.2020 (ultima revisione: 19.03.2021).