Vocabolario Dantesco

Accademia della Crusca - CNR Opera del Vocabolario Italiano

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dibarbare v.
Frequenza:
Commedia 1 (1 Purg.).
Lista forme e index locorum:
Commedia dibarba Purg. 31.70 (:).
Corrispondenze: Testi italiani antichi:
Corpus OVI,
DiVo,
LirIO,
Prosa fior. sec. XIII,
Petrarca e Boccaccio.
Vocabolari: TLIO, Crusca in rete, ED.
Nota:
Da barbare, 'mettere le barbe o radici, barbicare, attecchire radici', dibarbare indica l'azione di 'sradicare, strappare una pianta dal suolo; svellere delle radici' (LEI, s.v. barba, 4, 1207.1). Il verbo è att. per la prima volta in Stat. sen., Addizioni col signif., di ambito tessile, di 'eliminare il pelo da un tessuto di lana per renderlo uniforme' (vd. TLIO s.v. dibarbare); il signif. di 'sradicare', con rif. a una pianta, è att. per la prima volta nella Commedia. Nella lingua trecentesca sono att. anche l'agg. dibarbato (vd. TLIO s.v. dibarbato), il verbo dibarbicare (vd. TLIO s.v. dibarbicare) e abbarbicare (vd.), presente anche nella Commedia. L'occ. dantesca di dibarbare è interpretata univocamente dai commentatori (ad es. Francesco da Buti spiega «cioè si tronca da le barbe e da le radici»). Nota Inglese, ad l., che la rima in -arba di Purg. 68-70-72 (barba / dibarba / Iarba) è unica nel poema.
 
1 Pron. [Detto di una pianta:] svellersi dalle radici, sradicarsi.
[1] Purg. 31.70: Con men di resistenza si dibarba / robusto cerro, o vero al nostral vento / o vero a quel de la terra di Iarba, / ch'io non levai al suo comando il mento...


Autore: Chiara Murru 02.10.2019 (ultima revisione: 30.06.2020).