Vocabolario Dantesco
chiosare v.
Commedia 2 (1 Inf., 1 Purg.).
Altre opere1 (1 Fiore).
Commedia chiosar Inf. 15.89; chiosarlo Purg. 11.141 (:).
Altre opere chioso Fiore 91.12.
Da chiosa (vd.), chiosare è usato col signif. di 'spiegare' sin dalla seconda metà del Duecento (vd. TLIO s.v. chiosare). L'uso dantesco del verbo indica l'atto del commentare qsa dopo averla intesa correttamente: in partic. nel contesto fig. di Inf. 15.89, Dante recepisce le parole di Brunetto Latini per farle poi chiosare (e dunque commentare e spiegare, come atto tipicamente conseguente all'aver compreso a fondo) «a donna che saprà», Beatrice. A Purg. 11.141, invece, Oderisi spiega al poeta che in breve tempo saranno gli eventi stessi a permettergli di intendere correttamente le sue oscure parole (Francesco da Buti, ad l., glossa: «tu potrai chiosarlo; cioè tu, Dante, potrai sponere questo detto»). Con lo stesso signif. il verbo è infine att. in Fiore 91.12.
Autore: Chiara Murru.
Data redazione: 02.10.2019.
Data ultima revisione: 21.07.2020.
1 Commentare dopo aver compreso a fondo qsa.
[1] Purg. 11.141: Più non dirò, e scuro so che parlo; / ma poco tempo andrà, che ' tuoi vicini / faranno sì che tu potrai chiosarlo.
1.1 [In contesto fig.]
[1] Inf. 15.89: Ciò che narrate di mio corso scrivo, / e serbolo a chiosar con altro testo / a donna che saprà, s'a lei arrivo.