Vocabolario Dantesco
camminata s.f.
Commedia 1 (1 Inf.).
Commedia camminata Inf. 34.97.
Dal lat. tardo caminata (da caminus 'camino, focolare'), sost. att. già dal sec. VI, formatosi prob. a partire da un'espressione come *camera caminata 'stanza dotata di camino' (cfr. LEI s.v. *caminata, 10, 106.22-107.31 e 112.1-11; FEW s.v. caminus, 2, 139b). Nella Commedia la forma camminata è tratta da Triv, ma nella trad. tosc. del poema è att. anche la forma caminata (cfr. Petrocchi, ad l.), ultimamente accolta a testo da Inglese. Entrambe le soluzioni sono possibili in fior.: la forma con la doppia è dovuta a un normale fenomeno di geminazione consonantica dopo accento secondario (cfr. Petrocchi, Introduzione, p. 448, e Rohlfs, § 228). Come mostra anche la maggior parte delle att. mediolat. (cfr., per es., Du Cange s.v. caminata 1), il vocabolo indicava principalmente la migliore stanza di una casa o di un palazzo, riscaldata da un focolare e, perciò, fulcro della vita comune di un edificio, del quale poteva anche essere la sala di rappresentanza. Con tale signif. il vocabolo è att. sia in testi letterari fior. del sec. XIII (per es., Brunetto Latini, Rettorica e Id., Tesoretto: cfr. TLIO s.v. caminata), sia in doc. lat. di area fior. coevi (vd. Gherardi, Consulte, I, p. 11, e Toybnee, "Camminata di palagio" and "natural burella", pp. 71-73). Nel testo dantesco camminata si trova in opposizione a burella (vd.), in un passo in cui il poeta, nel descrivere lo spazio vuoto lasciato dalla terra per far posto alle «zanche» di Lucifero, sfrutta un lessico che si rifà all'àmbito dell'architettura civile e cittadina: egli «si trovò a dover camminare, non diciamo per una bella sala da ricevimento di palazzo signorile, e neppure per una cella costruita per uso umano, ma per una volta sotterranea, così com'era stata fatta dalla natura» (Barbi, «Burella» e «cammino ascoso», p. 251). Da segnalare il commento di Francesco da Buti, che, per quanto in contrasto con i dati sopra riportati, riconosce una particolare diffusione del vocabolo in area sett. (dove si deve supporre la -m- scempia): «i signori usano di chiamare le loro sale caminate, massimamente in Lombardia».
Autore: Cristiano Lorenzi Biondi.
Data redazione: 26.06.2020.
Data ultima revisione: 21.07.2020.
1 Sala maggiore di un palazzo (gen. con camino).
[1] Inf. 34.97: Non era camminata di palagio / là 'v' eravam, ma natural burella / ch'avea mal suolo e di lume disagio.