Vocabolario Dantesco
acquattare v.
Commedia 1 (1 Inf.).
Commedia acquatta Inf. 21.59 (:).
Inf. 21.59: aguata Mad, aguatta Ham Laur Rb Urb.
Prima att. Parasintetico da quatto (vd.).
Varianti.  A proposito della var. aguata, aguatta, si osservi che, tolto Ham (linguisticamente tosc. occ.), i codd. che attestano il verbo agguattare (con scempiamento di una delle due geminate o di entrambe, anche a discapito della rima) hanno una patina linguistica settentr. (Mad, Rb, Urb) – lo stesso accade nella cit. dantesca di Benvenuto da Imola – o ascrivibile al sen./amiat. (Laur). Castellani, Gramm. stor., p. 360, registra agguattare come uno dei rappresentanti del «lessico idiomatico senese», fatto che è sostanzialmente confermato dalla doc. in TLIO s.v. agguattare, dove comunque si registra anche un'att. fior. in Sacchetti, Trecentonovelle. Si osservi che agguattare ricorre anche come var. di appiattare (vd.) a Inf. 13.127.
Autore: Cristiano Lorenzi Biondi.
Data redazione: 21.10.2016.
Data ultima revisione: 07.05.2018.
1 Pron. Sottrarsi alla vista rannicchiandosi.
[1] Inf. 21.59: Lo buon maestro «Acciò che non si paia / che tu ci sia», mi disse, «giù t'acquatta / dopo uno scheggio, ch'alcun schermo t'aia; / e per nulla offension che mi sia fatta, / non temer tu, ch'i' ho le cose conte, / per ch'altra volta fui a tal baratta». ||  Var.: aguata Mad, aguatta Ham Laur Rb Urb.