Vocabolario Dantesco
basso agg./s.m./avv.
Commedia 38 (18 Inf., 15 Purg., 5 Par.).
Altre opere13 (1 Vn., 12 Conv.).
3 (3 Fiore).
Commedia bassa Inf. 3.47 (:), 30.148, Purg. 5.90; basse Purg. 8.92 (:), Par. 10.46 (:); bassi Inf. 3.79 (:), 23.61 (:), 32.17(:), Purg. 1.114 (:), 4.55, 17.12, 25.129 (:), Par. 21.108 (:); bassissimo Inf. 24.38; basso Inf. 1.30 (:), 1.61, 5.110 (:), 8.75, 8.108 (:), 9.28, 12.35, 12.124 (:), 16.98, 20.10 (:), 26.128 (:), 30.13 (:), Purg. 3.55 (:), 4.108 (:), 7.133, 11.54 (:), 12.62, 17.117, 20.118 (:), 27.66 (:), 30.5, Par. 11.3, 13.115 (:), 14.109 (:).
Altre opere bassa Conv. 3.7.6, 4.14.11; basse Conv. 3.14.11; bassi Vn 22.9-10.2, Conv. 4.14.10, 4.14.14; basso Conv. 1.9.6, 2.10.10, 4.6.20, 4.14.5, 4.14.6, 4.14.13, 4.23.10.
basso Fiore 48.4, 63.9, 76.11.
Per basso inferno vd. anche inferno (1) s.m.; per mondo basso vd. anche mondo (1) s.m..
A basso 1.2.2, essere basso a 4.1, farsi basso 4, in basso 1.5, mettere in basso 3.1, volgere in basso 3.1.1.
Dal lat. tardo bassus (LEI s.v., 5, 19-96), basso abbraccia nell'opera dantesca varie aree semantiche, ben documentate nella produzione volg. delle Origini (cfr. TLIO s.v. basso). L'agg. si riferisce alla scarsa distanza dal suolo di un piede poco sollevato da una superficie piana (Inf. 1.30) o di un fenomeno aereo (Par. 21.108). Le occ. relative alla spiaggia dell'isola del Purgatorio (§ 1.1) fanno rif. alla posizione dei lidi (vd. lido, § 1.1) disposti su un piano inferiore rispetto a un punto più elevato del monte in cui si trova Dante; mentre rel. al firmamento celeste, l'occ. di Purg. 30.5 (§ 1.1 [3]) allude al settentrione del Grande Carro, collocato nell'ottavo cielo delle Stelle Fisse e quindi più in basso rispetto all'Empireo. Come sost. occorre in Par. 14.109 a indicare l'estremità inferiore della croce. Con valore avv. è usato in contesto fig. con rif. a una posizione gerarchica di minor grado; denota invece inferiorità intellettiva nella locuz. avv. a basso 1.2.2). L'agg. definisce la prossimità al livello del mare (§ 1.3) della valle infernale (Inf. 1.61, con prob. rimando allusivo al precipitare nella rovina, vd. Malato, ad l., e ED s.v.), del letto dell'Acquacheta (Inf. 1.61) e della spiaggia purgatoriale (Purg. 1.114), oppure la vicinanza alla linea dell'orizzonte di stelle o del sole calante (§ 1.4). Nel signif. 1.6 basso (att. già in Vn 22.9-10.2) esprime largamente l'atteggiamento chino del viso, del capo o degli occhi in segno di vergogna ([1], [5]), raccoglimento ([2], [3]), stan­chezza ([4]) o più propr. per il peso del macigno ([6]); come avv. è rif. allo sguardo che scende in giù (§ 1.6.1). Nel Purgatorio ha il valore avv. di 'sommessamente' in rel. all'emissione della voce (§ 2). In senso fig. (§ 3), l'agg. di Purg. 12.62 è usato in dittologia sinon. con vile in opp. a «superbum / Ilium» (Virgilio, Aen. III.2-3), con rif. alla raffigurazione di Troia caduta: è invece inteso da alcuni commentatori propr. «rasa al suolo» (Mattalia, Chiavacci Leonardi, ad l.). Di connotazione spregiativa le occ. del § 3.2, dove basso indica fig. la miseria morale, l'indegnità di una condizione o di un comportamento. Solo nell'Inferno, basso qualifica la zona della Giudecca del nono cerchio e il pozzo (vd.) di Malebolge per la loro estensione in senso verticale (§ 5). Il mondo basso di Inf. 8.108 rappresenta generic. l'Inferno (per cui vd. mondo (1)). In partic. per basso inferno vd. inferno. Nelle altre opere il vocabolo assume ulteriori valori propr. o trasl. Agg.: 'di umile condizione sociale' (Conv. 2.10.10, Conv. 4.5, 6, 10, 11, 13, 14), 'immaturo' tipico dell'età infantile (Conv. 4.23.10: basso stato della puerizia); avv. 'a bassa quota' (Conv. 4.6.20).
Locuz. e fras. L'espressione mettere in basso (affine a condurre al basso di Fiore 48.4) di Purg. 17.117 (§ 3.1), ripresa da Bind. d. Scelto (vd. TLIO s.v. basso, § 4.2.1.2), indica la riduzione da uno stato prospero a uno misero e infelice: secondo la dissertazione d'ispirazione tomistica (Summa theol., II-II, q. 162, a. 3) di Virgilio sull'amore mal diretto, l'atteggiamento primeggiante del superbo ha come riflesso «quod ille vicinus deiiciatur a statu suo» (Benvenuto da Imola, ad l.). La costruzione volgere in basso di Inf. 30.13 (§ 3.1.1) ha la sua prima att. in Carnino Ghiberti (vd. TLIO s.v.). Nel contesto dantesco, la locuz., che rimanda metaf. al precipitare della superbia dei Troiani per mano della fortuna, si rifà alla trad. classica («cecidit fortuna Phrygum», Ovidio, Met., XIII.435; ma cfr. anche Virgilio, Aen., III.53) e «si basa sull'immagine della rota Fortunae che gira (volse) destinando ora in alto ora in basso» (Bellomo, ad l.). Tra i commentatori antichi, Benvenuto da Imola (ad l.) chiosa: «deduxit in ruinam altam superbiam troianorum», Francesco da Buti (ad l.): «arrecò a disfacimento». Basso col signif. di (massa liquida) 'poco profonda' è poi usato nella locuz. propr. dantesca farsi basso (Inf. 12.124) a indicare il progressivo diminuire di profondità del Flegetonte. Anche l'uso fras. di essere basso a (Par. 10.46) è att. solo in Dante (§ 4.1), sebbene l'attributo col senso fig. di 'limitato' sul piano intellettivo o immaginativo sia ben doc. nell'it. antico (cfr. TLIO s.v., § 2.5): l'espressione fa rif. all'umana capacità di immaginare, che si rivela insufficiente a rappresentare nella mente uno splendore che sia al di sopra della realtà sensibile. In altre opere: mettere al basso 'umiliare' (Fiore 76.11).
Autore: Francesca De Cianni.
Data redazione: 26.04.2021.
Data ultima revisione: 08.05.2022.
1 Che si trova a poca distanza dal suolo o dalla superficie terrestre.
[1] Inf. 1.30: Poi ch'èi posato un poco il corpo lasso, / ripresi via per la piaggia diserta, / sì che 'l piè fermo sempre era 'l più basso
[2] Par. 21.108: «Tra ' due liti d'Italia surgon sassi, / e non molto distanti a la tua patria, / tanto che ' troni assai suonan più bassi, / e fanno un gibbo che si chiama Catria, / di sotto al quale è consecrato un ermo, / che suole esser disposto a sola latria». 
1.1 [Detto di un luogo:] posto su un piano inferiore rispetto a una posizione presa come punto di rif., sottostante.
[1] Purg. 4.55: Li occhi prima drizzai ai bassi liti; / poscia li alzai al sole, e ammirava / che da sinistra n'eravam feriti. 
[2] Purg. 17.12: Sì, pareggiando i miei co' passi fidi / del mio maestro, usci' fuor di tal nube / ai raggi morti già ne' bassi lidi. 
[Con rif. alla posizione occupata dalla costellazione dell'Orsa nel sistema delle sfere celesti].
[3] Purg. 30.5: Quando il settentrïon del primo cielo, / che né occaso mai seppe né orto / né d'altra nebbia che di colpa velo, / e che faceva lì ciascuno accorto / di suo dover, come 'l più basso face / qual temon gira per venire a porto, / fermo s'affisse...
1.2 Sost. Estremità inferiore (di qsa).
[1] Par. 14.109: Di corno in corno e tra la cima e 'l basso / si movien lumi, scintillando forte / nel congiugnersi insieme e nel trapasso...
1.2.1 Avv. [Con rif. alla collocazione di qno:] nella parte inferiore (di un luogo) (in contesto fig., in segno di minore grado e prestigio regale).
[1] Purg. 7.133: Quel che più basso tra costor s'atterra, / guardando in suso, è Guiglielmo marchese, / per cui e Alessandria e la sua guerra / fa pianger Monferrato e Canavese». 
1.2.2 Locuz. avv. A basso: all'ultimo posto (di una scala di valori, con rif. all'inferiorità intellettiva) (fig.).
[1] Par. 13.115: E questo ti sia sempre piombo a' piedi, / per farti mover lento com' uom lasso / e al sì e al no che tu non vedi: / ché quelli è tra li stolti bene a basso, / che sanza distinzione afferma e nega / ne l'un così come ne l'altro passo...
1.3 [Detto di un territorio o del letto di un fiume:] posto a un livello prossimo a quello del mare o di altre zone contigue.
[1] Inf. 1.61: Mentre ch'i' rovinava in basso loco, / dinanzi a li occhi mi si fu offerto / chi per lungo silenzio parea fioco. 
[2] Inf. 16.98: Come quel fiume c'ha proprio cammino / prima dal Monte Viso 'nver' levante, / da la sinistra costa d'Apennino, / che si chiama Acquacheta suso, avante / che si divalli giù nel basso letto...
[3] Purg. 1.114: El cominciò: «Figliuol, segui i miei passi: / volgianci in dietro, ché di qua dichina / questa pianura a' suoi termini bassi». 
1.4 [Detto di un astro o della sua posizione:] vicino alla linea dell'orizzonte, prossimo al tramonto.
[1] Inf. 26.128: Tutte le stelle già de l'altro polo / vedea la notte, e 'l nostro tanto basso, / che non surgëa fuor del marin suolo. 
[2] Purg. 8.92: Ond' elli a me: «Le quattro chiare stelle / che vedevi staman, son di là basse, / e queste son salite ov' eran quelle». 
[3] Purg. 27.66: Dritta salia la via per entro 'l sasso / verso tal parte ch'io toglieva i raggi / dinanzi a me del sol ch'era già basso
1.5 Locuz. avv. In basso: verso la terra (in contesto fig., rif. al mondo temporale e ai suoi beni).
[1] Par. 11.3: O insensata cura de' mortali, / quanto son difettivi silogismi / quei che ti fanno in basso batter l'ali! 
1.6 [Detto del volto o di una sua parte:] rivolto verso terra; chino o flesso in giù.
[1] Inf. 3.79: Allor con li occhi vergognosi e bassi, / temendo no 'l mio dir li fosse grave, / infino al fiume del parlar mi trassi. 
[2] Inf. 5.110: Quand' io intesi quell' anime offense, / china' il viso, e tanto il tenni basso, / fin che 'l poeta mi disse: «Che pense?». 
[3] Purg. 3.55:  E mentre ch'e' tenendo 'l viso basso / essaminava del cammin la mente, / e io mirava suso intorno al sasso, / da man sinistra m'apparì una gente / d'anime, che movieno i piè ver' noi, / e non pareva, sì venïan lente.
[4] Purg. 4.108: E un di lor, che mi sembiava lasso, / sedeva e abbracciava le ginocchia, / tenendo 'l viso giù tra esse basso
[5] Purg. 5.90: Io fui di Montefeltro, io son Bonconte; / Giovanna o altri non ha di me cura; / per ch'io vo tra costor con bassa fronte». 
[6] Purg. 11.54: E s'io non fossi impedito dal sasso / che la cervice mia superba doma, / onde portar convienmi il viso basso, / cotesti, ch'ancor vive e non si noma, / guardere' io, per veder s'i' 'l conosco, / e per farlo pietoso a questa soma. 
1.6.1 Avv. [Con rif. alla direzione discendente dello sguardo:] verso il punto inferiore, in giù.
[1] Inf. 20.10: Come 'l viso mi scese in lor più basso, / mirabilmente apparve esser travolto / ciascun tra 'l mento e 'l principio del casso, / ché da le reni era tornato 'l volto, / e in dietro venir li convenia, / perché 'l veder dinanzi era lor tolto. 
1.6.2 Portato in giù, calato (detto di un cappuccio).
[1] Inf. 23.61: Elli avean cappe con cappucci bassi / dinanzi a li occhi, fatte de la taglia / che in Clugnì per li monaci fassi. 
2 Avv. [Con rif. al volume o al tono della voce:] piano, sommessamente.
[1] Purg. 20.118: Talor parla l'uno alto e l'altro basso, / secondo l'affezion ch'ad ir ci sprona / ora a maggiore e ora a minor passo: / però al ben che 'l dì ci si ragiona, / dianzi non era io sol; ma qui da presso / non alzava la voce altra persona». 
[2] Purg. 25.129: Appresso il fine ch'a quell' inno fassi, / gridavano alto: 'Virum non cognosco'; / indi ricominciavan l'inno bassi
3 Reso umile e misero; prostrato (opposto a superbo) (fig.).
[1] Purg. 12.62: Vedeva Troia in cenere e in caverne; / o Ilïón, come te basso e vile / mostrava il segno che lì si discerne! 
3.1 Mettere in basso: ridurre a uno stato misero e infelice (fig.).
[1] Purg. 17.117: È chi, per esser suo vicin soppresso, / spera eccellenza, e sol per questo brama / ch'el sia di sua grandezza in basso messo...
3.1.1 [Detto della fortuna che avvicenda la condizione degli uomini:] volgere in basso: condurre in rovina (metaf.).
[1] Inf. 30.13: E quando la fortuna volse in basso / l'altezza de' Troian che tutto ardiva, / sì che 'nsieme col regno il re fu casso...
3.2 Moralmente riprovevole, abietto (fig.).
[1] Inf. 3.47: Rispuose: «Dicerolti molto breve. / Questi non hanno speranza di morte, / e la lor cieca vita è tanto bassa, / che 'nvidïosi son d'ogne altra sorte.
[2] Inf. 30.148: E fa ragion ch'io ti sia sempre allato, / se più avvien che fortuna t'accoglia / dove sien genti in simigliante piato: / ché voler ciò udire è bassa voglia». 
4 Poco profondo (detto di una massa liquida). Farsi basso: diminuire in profondità, abbassarsi di livello.
[1] Inf. 12.124: Così a più a più si facea basso / quel sangue, sì che cocea pur li piedi; / e quindi fu del fosso il nostro passo. 
4.1 Essere basso a: essere insufficiente, non adeguato a un det. scopo (detto della facoltà immaginativa dell'uomo) (fig.).
[1] Par. 10.46: E se le fantasie nostre son basse / a tanta altezza, non è maraviglia; / ché sopra 'l sol non fu occhio ch'andasse. 
5 Posto o esteso in profondità (rif. all'Inferno o a una sua parte).
[1] Inf. 9.28: Quell' è 'l più basso loco e 'l più oscuro, / e 'l più lontan dal ciel che tutto gira: / ben so 'l cammin; però ti fa sicuro. 
[2] Inf. 24.38: Ma perché Malebolge inver' la porta / del bassissimo pozzo tutta pende, / lo sito di ciascuna valle porta / che l'una costa surge e l'altra scende...
Mondo basso.
[3] Inf. 8.108: Ma qui m'attendi, e lo spirito lasso / conforta e ciba di speranza buona, / ch'i' non ti lascerò nel mondo basso». 
Basso Inferno: regione abissale dell'Inferno che comprende i quattro cerchi (dal sesto al nono) racchiusi entro le mura di Dite.
[4] Inf. 8.75: Ed ei mi disse: «Il foco etterno / ch'entro l'affoca le dimostra rosse, / come tu vedi in questo basso inferno». 
[5] Inf. 12.35: Or vo' che sappi che l'altra fïata / ch'i' discesi qua giù nel basso inferno, / questa roccia non era ancor cascata. 
5.1 [Con rif. alla posizione di qno nel fondo del pozzo dei Giganti:] posto al di sotto di un livello.
[1] Inf. 32.17: Come noi fummo giù nel pozzo scuro / sotto i piè del gigante assai più bassi, / e io mirava ancora a l'alto muro, / dicere udi'mi: «Guarda come passi: / va sì, che tu non calchi con le piante / le teste de' fratei miseri lassi».