Vocabolario Dantesco
villa s.f.
Commedia 9 (3 Inf., 3 Purg., 3 Par.).
Altre opere2 (2 Fiore).
Commedia villa Inf. 1.109 (:), 23.95 (:), Purg. 4.21, 15.97 (:), 18.83, Par. 20.39, 20.39 (:); ville Inf. 15.8, Par. 22.44.
Altre opere villa Fiore 72.10 (:), 121.7.
Gran villa 3, uom della villa 2.
Dal lat. villa (DELI 2 s.v.), il sost. è att. in volg. sin dagli inizi del sec. XIII (cfr. TLIO s.v. villa). Il vocabolo comporta alcuni problemi interpretativi. L'incertezza maggiore è data dalle occ. raccolte sotto il § 1, per le quali non è sempre agevole distinguere tra i diversi valori presenti in it. antico. A Par. 22.44, l'espressione ville circunstanti per indicare i villaggi intorno a Montecassino, convertiti al cristianesimo, richiama Greg. M., Dial., II, VIII, 2: «circumquaque multitudinem praedicatione continua ad fidem vocabat». Così interpretano Chiavacci Leonardi e Inglese (ed. e comm.), ad l.; mentre altri propendono per «città» (Casini-Barbi, Porena) o, in senso opposto, per «campagne» (Scartazzini-Vandelli, Fallani). L'occ. di Inf. 15.8 si riferisce ai piccoli centri abitati del distretto di Padova («lo so tenimento» Maramauro; «paesi» Ferretti Cuomo, ad l.), messi al riparo dalle esondazioni del Brenta grazie agli «argini... realizzati dai padovani soprattutto lungo il tratto del fiume che andava dal territorio di Noventa verso la laguna, verso Oriago» (Franzin, A proposito degli argini, p. 8). Alcuni commentatori glossano «città» (Pasquini-Quaglio, Fosca, Malato). Non si esclude il signif. di 'tenuta agricola con annessa abitazione', come riporta Bellomo, ad l. («poderi») e già Boccaccio («campi e lavorii delle villate e delle castella, le quali per lo piano di Padova sono»). Anche nel caso di Purg. 18.83 si è discusso sul valore del vocabolo: sulla scorta della chiosa di Benvenuto «ipsa Mantua», una parte dell'esegesi moderna riconduce villa a 'città' (Scartazzini, Sapegno); un'altra, in linea con la glossa di Francesco da Buti «tutte l'altre ville di Mantova», intende 'villaggio' o 'borgo' (Hollander, Inglese [ed. e comm.]; per ulteriori riscontri cfr. ED s.v.). L'accezione di 'insediamento urbano' (§ 3, e così anche in Fiore 72.10 e 121.7) è gallicismo, calco semantico dal fr. antico ville o dal prov. vila (cfr. Cella, I gallicismi, pp. XXXI-XXXII, nota 31; Viel, I gallicismi, pp. 164-165). In partic. la gran villa identifica Firenze a Inf. 23.95 (come sottolineano le Chiose Selmi: «La gran villa che è sopra al fiume d'Arno si è Fiorença» e Maramauro: «Fiorenza è la magior terra che sia sopra el fiume de Arno»).
Locuz. e fras. L'espressione uom della villa, preceduta solo dall'analoga att. («lle femmine di villa») del De Amore di Andrea Cappellano volg., è impiegata in una similitudine agreste (Purg. 4.19-21) per indicare l'abitante della campagna, ossia il contadino (Francesco da Buti: «cioè lo villano»), intento a difendere l'uva matura dalle insidie dei ladri. Il rif. all'uva induce Benvenuto da Imola a specificare «custos vel cultor vineae». Per gran villa vd. Nota.
Autore: Francesca De Cianni.
Data redazione: 26.04.2021.
Data ultima revisione: 30.04.2024.
1 Piccolo centro rurale; villaggio o paese. ||  Cfr. Nota.
[1] Inf. 15.8: Quali Fiamminghi tra Guizzante e Bruggia, / temendo 'l fiotto che 'nver' lor s'avventa, / fanno lo schermo perché 'l mar si fuggia; / e quali Padoan lungo la Brenta, / per difender lor ville e lor castelli, / anzi che Carentana il caldo senta...
[2] Purg. 18.83: E quell' ombra gentil per cui si noma / Pietola più che villa mantoana, / del mio carcar diposta avea la soma...
[3] Par. 22.44: e quel son io che su vi portai prima / lo nome di colui che 'n terra addusse / la verità che tanto ci soblima; / e tanta grazia sopra me relusse, / ch'io ritrassi le ville circunstanti / da l'empio cólto che 'l mondo sedusse. 
2 Campagna. Locuz. Uom della villa: contadino.
[1] Purg. 4.21: Maggiore aperta molte volte impruna / con una forcatella di sue spine / l'uom de la villa quando l'uva imbruna, / che non era la calla onde salìne / lo duca mio, e io appresso, soli, / come da noi la schiera si partìne. 
3 Insediamento urbano di grandi dimensioni; città.
[1] Inf. 1.109: Questi la caccerà per ogne villa, / fin che l'avrà rimessa ne lo 'nferno, / là onde 'nvidia prima dipartilla. 
[2] Purg. 15.97: «Se tu sè sire de la villa / del cui nome ne' dèi fu tanta lite, / e onde ogne scïenza disfavilla, / vendica te di quelle braccia ardite / ch'abbracciar nostra figlia, o Pisistràto». 
[3] Par. 20.39: Colui che luce in mezzo per pupilla, / fu il cantor de lo Spirito Santo, / che l'arca traslatò di villa in villa... 
[4] Par. 20.39: Colui che luce in mezzo per pupilla, / fu il cantor de lo Spirito Santo, / che l'arca traslatò di villa in villa...
Gran villa (con rif. a Firenze).
[5] Inf. 23.95: E io a loro: «I' fui nato e cresciuto / sovra 'l bel fiume d'Arno a la gran villa, / e son col corpo ch'i' ho sempre avuto.