Vocabolario Dantesco
tralignare v.
Commedia 3 (1 Purg., 2 Par.).
Commedia traligna Par. 12.90 (:), 16.58 (:); tralignando Purg. 14.123.
Vocabolari: Crusca in rete, ED.
Parasintetico «composto di tra- di allontanamento e del denominale di *ligna per linea» (DELI 2 s.v. tralignare). Risulta att. fin dal 1186 come antrop., Tralignatus (cfr. GDT s.v.), e ricorre quindi frequentemente nei testi volg. del Due e Trecento per indicare la deviazione rispetto a una generazione precedente o a un lignaggio fino a quel momento improntato a usi e costumi virtuosi (la diffusione del verbo è confermata dall’att. in proverbi quali «Chi a' suoi somilglia non traligna»: vd. TLIO s.v.). Dante adopera tralignare con rif. alla degenerazione morale, rispettivamente, dei casati nobiliari (in Purg. 14.123) e della Chiesa (nel Par.). Nel primo caso, Guido del Duca afferma che la stirpe del nobile Ugolino dei Fantolini è salva solo perché priva di eredi: nessuno, dunque, potrà disonorare il nome del casato tralignando (si sottintende che «chiunque nasce non può che tralignare»: Chiavacci Leonardi ad l.). Da notare che, all’inizio della sua orazione, Guido ricorre al corradicale (e opposto) di tralignare, ovvero rallignare (vd.), per indicare (con ricorso a una metafora vegetale) la rinascita dell’antica nobiltà, da lui ritenuta ormai impossibile. Tra i contesti precedenti a Dante in cui tralignare è impiegato con identico rif. alla decadenza delle stirpi nobili, si segnala un brano del volgarizzamento sen. (1288) del De regimine principum di Egidio Romano (II III XVI 17) proveniente dal capitolo dedicato a illustrare proprio che cosa sia la vera nobiltà: qui tralignare (fr. forligner) corrisponde al lat. degenerare a naturae nobilitate (cfr. Papi, Cortesia, pp. 213-214). Quanto alle due occ. del Par., entrambe sono relative alla corruzione della Chiesa, in partic. del Papa stesso (colui che siede: Par. 12.90) e della Curia romana (Par. 16.58). Nel primo contesto, la denuncia della devianza dalla giusta Chiesa di Cristo è rafforzata dalla rima vigna : traligna (con richiamo alla metafora biblico-evangelica per cui vd. vigna).
Autore: Fiammetta Papi.
Data redazione: 31.05.2018.
Data ultima revisione: 31.05.2018.
1 Deviare (rispetto a un lignaggio improntato a usi e costumi virtuosi), degenerare moralmente.
[1] Purg. 14.123: O Ugolin de' Fantolin, sicuro / è 'l nome tuo, da che più non s'aspetta / chi far lo possa, tralignando, scuro. 
[2] Par. 12.90: E a la sedia che fu già benigna / più a' poveri giusti, non per lei, / ma per colui che siede, che traligna...
[3] Par. 16.58: Se la gente ch'al mondo più traligna / non fosse stata a Cesare noverca...