Vocabolario Dantesco
stormire v.
Commedia 1 (1 Inf.).
Commedia stormire Inf. 13.114 (:).
Inf. 13.114: rumire Ham.
Prima att. Germanismo dal longob. *sturmjan ‘tempestare’ (Nocentini s.v. stormire), passato tramite il fr. antico secondo Viel (I gallicismi, pp. 100-101). In area it. vi sono att. piuttosto antiche sia del part. stormito in antroponimi tosc. del sec. XII (cfr. GDT s.v. stormire) sia del sost. stormo (vd.). Il verbo, dopo Dante, è att. solo in Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), dove prob. riflette uno dei signif. attribuiti al fr. esto(u)rmir (‘porsi in assetto bellicoso’), e in Filippo Villani, Cronica (cfr. TLIO s.v. stormire), in cui, nell’espressione «le grida e llo stormire», sembra indicare il rumore confuso prodotto dai combattenti. Anche per il sost. stormo è att. il signif. di ‘suono intenso’, associato alla dinamica della battaglia (cfr. TLIO s.v. stormo). In linea con tali signif., nella similitudine della caccia di Inf. 13.112-114, stormire descriverebbe un’impressione uditiva, come evidenziano anche il sost. «romore» e il verbo «udire» (vv. 111 e 114) e come mostrano le interpretazioni pressoché univoche di alcuni commentatori: «far romore per lo stropiccio del porco e de' cani e de' cacciatori» (Boccaccio); «resonare propter istas bestias» (Benvenuto da Imola); «far romore» (Francesco da Buti). Alla luce di ciò, stormire sembrerebbe indicare il fruscio delle «frasche» prodotto dall'incedere delle «bestie», forse mischiato ai versi e al calpestio delle «bestie» stesse, come quando in battaglia tutti i rumori dello scontro si uniscono in un frastuono confuso. Tale signif., nel tenere aperte tutte le possibilità interpretative del passo (per cui vd. Scartazzini-Vandelli e ED s.v. frasca), non esclude che il verbo possa per l’appunto essere sintatticamente rif. sia alle frasche sia alle bestie, con conseguente possibilità di sopprimere la virgola prima di e (cfr. Inglese).
Varianti.  La var. rumire di Ham, forma di romire, pare assumere il signif. di ‘far rumore’, altrimenti non att. in antico (cfr. Corpus OVI). Oltre l’antica vulgata, stormire trova almeno un’altra var., fremire ‘rumoreggiare’ (cfr. Petrocchi a Inf. 13.114 e TLIO s.v. fremire). Romire e fremire, att. quasi esclusivamente in testi fior. o tosc., sono rispettivamente utilizzati anche da Petrarca e Boccaccio: il primo nelle stesure preparatorie di Canzoniere, 194.2 («[[L’aura gentil]] che move [poi desta] i fiori et fa romir il bosco», «et fa romire il verde ombroso»; cfr. Bettarini, Canzoniere, ad l.); il secondo diffusamente, forse anche con reminiscenze dantesche (per es. Caccia di Diana, c. 3.21: «quando sente / fremir le frasche, lascia il tuo levriere»).
Autore: Cristiano Lorenzi Biondi.
Data redazione: 03.10.2018.
Data ultima revisione: 03.12.2018.
1 Produrre un rumore confuso.
[1] Inf. 13.114: Noi eravamo ancora al tronco attesi, / credendo ch'altro ne volesse dire, / quando noi fummo d'un romor sorpresi, / similemente a colui che venire / sente 'l porco e la caccia a la sua posta, / ch'ode le bestie, e le frasche stormire. ||  Var.: rumire Ham.