Vocabolario Dantesco
sacchetto s.m.
Commedia 1 (1 Inf.).
Altre opere1 (1 Fiore).
Commedia sacchetto Inf. 17.65.
Altre opere sac[c]hetti Fiore 126.3.
Vocabolari: Crusca in rete, ED.
Dimin. di sacco (vd.), att. in volg. dalla seconda metà del sec. XIII («I quarto di panolino per fare due sachetti di zafferano» Doc. sen., 1277-1282, p. 366; cfr. Corpus OVI). Nel poema il termine occorre un'unica volta a indicare quella borsa (vd.) che portano appesa al collo i colpevoli di usura nel terzo girone del Cerchio VII; tale sacchetto – dunque una borsa di dimensioni contenute – è immaginato decorato con le insegne gentilizie del dannato e ne consente così il riconoscimento (per la trad. di questa raffigurazione nell'iconografia mediev., vd. anche quanto detto s.v. tasca e la bibliografia ivi indicata). Più in partic., il «sacchetto bianco» di Inf. 17.65, che reca «una scrofa azzurra e grossa» (v. 64), identifica chiaramente «l'armadura d'i Scrovigni da Padoa, li quai simelmente sono grandi usurarii» (Iacomo della Lana, ad l.). Il dimin. è doc. anche nel Fiore, dove identifica ancora una borsetta destinata a contenere denaro: «Que' che non pensa d'aver l'armadure / Ch'i' v'ò contate, o ver preziosi vini, / O ver di be' sac[c]hetti di fiorini, / Le mie sentenze lor fìer troppo dure» (ivi, 123.3).
Autore: Barbara Fanini.
Data redazione: 30.01.2023.
Data ultima revisione: 01.02.2023.
1 Piccolo sacco, borsa in cui si ripone il denaro.
[1] Inf. 17.65: E un che d'una scrofa azzurra e grossa / segnato avea lo suo sacchetto bianco, / mi disse: «Che fai tu in questa fossa?