Vocabolario Dantesco
maltolletto s.m.
Commedia 1 (1 Par.).
Commedia maltolletto Par. 5.33.
Vocabolari: Crusca in rete, ED.
Dal lat. mediev. maltollectum. Il sost. è documentato in testi di natura giuridica altomediev. (cfr. Niermeyer s.v. maltollectum) e bassomediev. (Du Cange s.v. maletollettum), col signif. gen. di 'tassa o dazio', oltreché nell'accezione neg. di 'tributo vessatorio o riscosso indebitamente' (cfr. Novum glossarium, s.v. maltollettum). Nell'it. ant. il sost. assume il signif. estens. di 'maltolto, furto' (talvolta anche in senso morale): il Corpus OVI documenta il sost. con quest'ultima accezione in testi giuridici (Stat. fior., a. 1284Doc. fior. 1289-1290), didattico-moraleggianti (Albertano volg., 1275; Giacomino da Verona, Babilonia; Libro della natura degli animali) e lirici (Jacopone). Col medesimo signif., il sost. è att. a Par. 5.33: Beatrice, nel Cielo della Luna, spiega a Dante che non è possibile commutare un voto fatto a Dio, poiché sarebbe come provare a far buon uso del ricavato di un furto (cfr. Benvenuto da Imola, ad l.: «di mal tolletto, idest, de eo quod iniuste abstulisti Deo; sed de alieno largiri species furti est»). Larga parte dei commentatori moderni collega opportunamente il sost. alle «tollette dannose» di Inf. 11.36, poiché sia maltolletto che tolletta designano anticamente «sia la cosa estorta, che l'estorsione» (Chiavacci Leonardi, ad l.).
Autore: Matteo Cambi.
Data redazione: 27.10.2023.
Data ultima revisione: 20.12.2023.
1 Ciò che viene acquisito in maniera illecita o fraudolenta.
[1] Par. 5.33: Dunque che render puossi per ristoro? / Se credi bene usar quel c'hai offerto, / di maltolletto vuo' far buon lavoro.