Vocabolario Dantesco
largo agg./s.m.
Commedia 15 (7 Inf., 2 Purg., 6 Par.).
Altre opere15 (4 Vn., 9 Conv., 2 Rime).
9 (8 Fiore, 1 Detto).
Commedia larga Inf. 5.41, Par. 8.82, 9.55, 24.91, 30.105; larghe Inf. 17.98, 29.84, Purg. 8.70; largo Purg. 29.99 (:), Par. 7.115, 33.92 (:), Inf. 1.80, 6.17, 18.5, 19.15.
Altre opere larga Vn 40.6, 41.10-13.1, Conv. 2.4.12, 2.4.12, 4.27.2, Rime 70.1; larghe Conv. 4.8.9; larghissimo Conv. 2.5.5; largo Rime 83.3, Vn 40.6, 40.6, Conv. 1.7.13, 4.27.12, 4.27.12, 4.27.19.
larga Fiore 42.1, 156.9, 156.11 (:), 198.10; largo Fiore 50.5, 52.7, 86.7, 156.7, Detto 449.
Di largo 2.1.
Vocabolari: Crusca in rete, ED.
Dal lat. largum (DELI 2 s.v. largo), in it. antico il vocabolo è att., sia come agg. sia come sost., dagli inizi del XIII sec. (cfr. Corpus TLIO). Nel poema, l'agg. ricorre col signif. primario di 'esteso in larghezza' solo in Inf. 29.84, con rif. alle squame di un pesce. In altre occ., largo qualifica una parte del corpo o generic. qsa di forma pressoché circolare per la misura della circonferenza: il ventre di Cerbero (§ 1.1 [1]), il lume paradisiaco più ampio del sole ([5]), una traiettoria ([2], cfr. anche Vn 41.10), il diametro di ogg. quali un pozzo ([3]) o una bigoncia ([4]). Rientra in tale specifico valore semantico il sost. di Inf. 19.15, a indicare la medesima larghezza delle buche circolari che ricoprono il fondo e la parete rocciosa della terza bolgia. Con senso estens. l'agg. è impiegato in Inf. 5.41 e in Purg. 8.70 per definire le notevoli proporzioni rispettivamente di uno stormo di stornelli in volo, in un paragone con la schiera dei lussuriosi, e del mare dell'isola del Purgatorio. In contesto fig. (§ 2), largo ricorre nell'ambito di due metafore: una classica, fondata sul topos dell'eloquenza, in Inf. 1.80 dove è rif. a Virgilio (vd. fiume e cfr. Bellomo a Inf. 1.79-80); una di origine biblica in Par. 24.91 (cfr. Chiavacci Leonardi a Par. 24.91-96), con rif. all'«abundanzia della grazia dello Spirito Santo, che discende abondevilmente come la pioggia sopra chi la dimanda» (Francesco da Buti, ad l.). Il senso di quantità è espresso, con valore proprio, anche dalla loc. di largo, alludendo all'accrescersi della gioia di Dante nel Paradiso. L'accezione fig. di 'liberale, prodigo' (§ 3) si trova nella seconda e nella terza cantica con diverse sfumature semantiche: si intende 'prodigo' nel concedere versi, in Purg. 29.99, rif. all'atteggiamento di Dante nei confronti del lettore, o 'spendaccione', con senso peggiorativo, in Par. 8.82, rif. alla natura di Carlo II d'Angiò rispetto a quella parsimoniosa del figlio (cfr. Inglese, ad l.). In quest'ultimo caso, per una parte dell'esegesi (es. Pasquini-Quaglio, Chiavacci Leonardi), invece, l'agg. allude positivamente all'indole generosa di Carlo I. Si distingue al § 3.1 la connotazione religiosa di 'liberale', attribuita a Dio in Par. 7.115. Nel resto dell'opera dantesca si rileva, tra gli altri signif. già att., quello di 'non limitato al senso letterale' in Vn 40.6 (cfr. GDLI s.v., § 23).
Autore: Francesca De Cianni.
Data redazione: 27.09.2018.
Data ultima revisione: 01.07.2022.
1 Esteso in larghezza.
[1] Inf. 29.84: e sì traevan giù l'unghie la scabbia, / come coltel di scardova le scaglie / o d'altro pesce che più larghe l'abbia.
1.1 Che ha un'ampia circonferenza o un notevole diametro.
[1] Inf. 6.17: Li occhi ha vermigli, la barba unta e atra, / e 'l ventre largo, e unghiate le mani...
[2] Inf. 17.98: Gerïon, moviti omai: / le rote larghe, e lo scender sia poco...
[3] Inf. 18.5: Nel dritto mezzo del campo maligno / vaneggia un pozzo assai largo e profondo, / di cui suo loco dicerò l'ordigno.
[4] Par. 9.55: Troppo sarebbe larga la bigoncia / che ricevesse il sangue ferrarese, / e stanco chi 'l pesasse a oncia a oncia, / che donerà questo prete cortese / per mostrarsi di parte...
[5] Par. 30.105: E' si distende in circular figura, / in tanto che la sua circunferenza / sarebbe al sol troppo larga cintura.
Sost. [Con rif. alle buche del fondo e delle pareti rocciose della bolgia].
[6] Inf. 19.15: Io vidi per le coste e per lo fondo / piena la pietra livida di fóri, / d'un largo tutti e ciascun era tondo.
1.2 Di notevole ampiezza, vasto (estens.).
[1] Inf. 5.41: E come li stornei ne portan l'ali / nel freddo tempo, a schiera larga e piena, / così quel fiato li spiriti mali / di qua, di là, di giù, di su li mena...
[2] Purg. 8.70: quando sarai di là da le larghe onde, / dì a Giovanna mia che per me chiami / là dove a li 'nnocenti si risponde.
2 Considerevole per abbondanza, copioso (in contesto fig.).
[1] Inf. 1.80: Or sè tu quel Virgilio e quella fonte / che spandi di parlar sì largo fiume?
[2] Par. 24.91: «La larga ploia / de lo Spirito Santo, ch'è diffusa / in su le vecchie e 'n su le nuove cuoia, / è silogismo che la m'ha conchiusa / acutamente sì, che 'nverso d'ella / ogne dimostrazion mi pare ottusa».
2.1 Di largo: in abbondanza, copiosamente.
[1] Par. 33.92: La forma universal di questo nodo / credo ch'i' vidi, perché più di largo, / dicendo questo, mi sento ch'i' godo.
3 Che dona o concede con larghezza (anche eccessiva), prodigo (fig.).
[1] Purg. 29.99: ch'altra spesa mi strigne, / tanto ch'a questa non posso esser largo; / ma leggi Ezechïel...
[2] Par. 8.82: La sua natura, che di larga parca / discese, avria mestier di tal milizia...
3.1 [Come attrib. di Dio:] immensamente liberale, magnanimo.
[1] Par. 7.115: ché più largo fu Dio a dar sé stesso / per far l'uom sufficiente a rilevarsi, / che s'elli avesse sol da sé dimesso; / e tutti li altri modi erano scarsi / a la giustizia, se 'l Figliuol di Dio / non fosse umilïato ad incarnarsi.