Vocabolario Dantesco
imborsare v.
Commedia 1 (1 Inf.).
Commedia imborsa Inf. 11.54 (:).
Parasintetico da borsa (vd.). Il verbo, nonostante le affermazioni di alcuni commenti moderni, non è di conio dantesco (cfr. per es. Ubertino del Bianco d'Arezzo, in TLIO s.v. imborsare). Pagliaro (Ulisse, p. 608) sostiene che «l'espressione "fidanza non imborsa" [...] sembra echeggiare un modo dell'uso mercantile, riferito al credito»; in verità i testi pratici non sembrano dare conferma dell'ipotesi, anche se, nel sonetto sull'Avarizia di Fazio degli Uberti, imborsare (nel senso di 'intascare del denaro') ricorre comunque in serie con verbi che sembrano afferire all'àmbito lessicale delle note di conto e della mercatura (Fazio degli Uberti, Rime varie, 8.11: «l'imborsar e far rasgion e scrivere», cfr. Corpus OVI e Fazio, Rime, p. 498). L'accezione dantesca sembra dunque allontanarsi dal signif. proprio del verbo, cioè 'mettere o anche conservare all'interno di una borsa', spesso con specifico rif. al denaro. Infatti, il passo dantesco, in cui «colui che 'n lui fida» si oppone a «quel che fidanza non imborsa» nel definire la differenza tra il peccato dei traditori del nono cerchio e dei fraudolenti dell'ottavo (vd. frode), impone di interpretare il verbo con il valore fig. di 'avere tra i propri beni, possedere' piuttosto che con quello di 'ottenere, accogliere', con un processo di risemantizzazione simile, secondo Pagliaro, a quello che coinvolge ringavagnare (vd.). Imborsare, dunque, nella Commedia pare acquisire, rispetto al panorama dell'it. antico, un signif. eccentrico, ma comunque accostabile, anche per l'ogg. retto, a quello dell'espressione avere nella borsa (la moneta della fede), utilizzata a Par. 24.85 (vd. borsafidanza moneta).
Autore: Cristiano Lorenzi Biondi.
Data redazione: 03.10.2018.
Data ultima revisione: 29.04.2019.
1 Avere tra i propri beni, possedere (detto di un bene non materiale) (fig.). ||  Propr. mettere o anche conservare all'interno di una borsa (gen. con rif. al denaro).
[1] Inf. 11.54: La frode, ond' ogne coscïenza è morsa, / può l'omo usare in colui che 'n lui fida / e in quel che fidanza non imborsa.