Commedia |
forcuta Inf. 25.134 (:); forcuto Inf. 30.51 (:). |
Denominale da
forca (vd.), rif. alla lingua bifida dei serpenti in
Inf. 25.134, come già nella fonte (
Ov.,
Met., IV, 587: «lingua… in partes est fissa duas»).
Lengua forcuta è att. già in Jacopone da Todi (cfr. TLIO s.v.
forcuto), con signif. metaf. di ‘perfidia’ (cfr. ed. Ageno, nota a 22.21, p. 76). In
Inf. 30.51 l’agg. si riferisce alla biforcazione delle gambe al di sotto dell’inguine (vd.
anguinaia).
Autore: Fiammetta Papi.
Data redazione: 23.12.2016.
Data ultima revisione: 10.05.2018.