Inf. 2.108: fiumara Ash Ham.
Da
fiume (vd.). L’att. di
Inf. 2.108 è stata variamente interpretata dai commentatori ed è stata oggetto di un ampio dibattito critico ed esegetico (per una bibliografia minima vd. almeno Basile,
Inf. II, p. 90 nota 25; vd. anche ED s.vv.
fiumana e
fiume). Risulta convincente l’interpretazione di Tanturli,
Inferno II, pp. 53-58 (poi ripresa in Tanturli,
Dante e Ulisse, p. 3): lo studioso, basandosi principalmente sulla geografia mediev. e su un passo virgiliano (
Georg., IV, 233: «Oceani spretos pede reppulit amnis»), commentato anche da Servio, interpreta l’espressione «fiumana ove 'l mar non ha vanto» come il fiume Oceano, la cui corrente circonderebbe le terre emerse (così anche in Isidoro,
Etimol., XIII.15.1-2 e XIV.2.1 e in Boccaccio,
De montibus, V.644; cfr. anche «quel mar che la terra inghirlanda» di
Par. 9.84).
Varianti. Per quanto riguarda la var.
fiumara di
Inf. 2.108, Manni,
Liguria dantesca, pp. 64-72, rivolge l’attenzione al commento a
Purg. 19.101 di
Francesco da Buti («fiumare [
sic nei codd. pisani più autorevoli anche nel corrispondente passo dantesco] si chiamano in quel paese [
scil. nella valle del Lavagna] li rivi che scendeno de’ monti»), osservando che «non si può comunque escludere che la lezione
fiumara in
Purg. XIX 101, avallata con insistenza dalla filiera dei manoscritti butiani […], rappresenti il recupero o la persistenza di una forma originariamente immessa da Dante […] per designare, con fonologia coerente alla norma ligure, il torrente Lavagna» (p. 71). In tal caso
fiumara sarebbe un termine di provenienza non fior. (cfr. anche TLIO s.v.
fiumara). Si ricava la var.
fiumara di Ash (cod. non compreso nell’antica vulgata) da Manni,
Liguria dantesca, p. 71.
Autore: Cristiano Lorenzi Biondi.
Data redazione: 25.05.2017.
Data ultima revisione: 14.05.2018.