Vocabolario Dantesco
donnescamente avv.
Commedia 1 (1 Purg.).
Commedia donnescamente Purg. 33.135.
Prima att. Neologismo da donna attraverso donnesco, quest’ultimo att. tuttavia solo a partire da Boccaccio: vd. TLIO s.v. donnesco. L’avv. è rif. a Matelda: poiché grazia e cortesia sono fra le virtù di quest’ultima (tanto che Matelda «fa sua voglia de la voglia altrui / tosto che è per segno fuor dischiusa», vv. 131-132), donnescamente può alludere a tali modi, e dunque valere «con grazia femminile»: così per es. Torraca ad l. Tuttavia, poiché la donna ordina a Stazio di seguirla, si può anche interpretare donnescamente come derivato dal signif. etimologico di donna ‘signora, padrona’ (vd. donna), e dunque «con familiare signorilità della donna degna di tal nome (domina)» (Del Lungo, ripreso da Delcorno in ED), «con atto, autorità di signora» (Chiavacci Leonardi), «con piglio di signora» (Inglese). Tra i commentatori, Benvenuto da Imola interpreta in questo secondo modo («more dominantis»), mentre la tradizione di Iacomo della Lana attesta le glosse «donesca çoè gentil atto» (ms. Rb) e «donnesca cioè signorevile atto» (ms. Trivulziano 2263). Dopo Dante, l’avv. ritorna spesso in Boccaccio, dove sono att. entrambi i signif.: cfr. TLIO s.v. donnescamente.
Autore: Fiammetta Papi.
Data redazione: 29.06.2018.
Data ultima revisione: 28.02.2019.
1 Con modi di donna cortesi e signorili.
[1] Purg. 33.135: così, poi che da essa preso fui, / la bella donna mossesi, e a Stazio / donnescamente disse: «Vien con lui».