Vocabolario Dantesco
discendere v.
Commedia 49 (23 Inf., 9 Purg., 17 Par.).
Altre opere52 (49 Conv., 3 Rime).
1 (1 Fiore).
Commedia discende Purg. 28.127 (:), Par. 1.6 (:), 10.87 (:), 11.43 (:), 13.61, 17.42 (:), 20.2 (:), Inf. 5.98 (:), 8.128, 9.17, 17.116, 17.130, 34.130 (:); discendëa Par. 31.78; discendemmo Inf. 19.41, 24.79, 29.52; discendendo Purg. 13.114, Par. 17.21; discender Par. 7.30; discendesi Purg. 4.25; discendesse Purg. 9.29 (:), 31.107; discendeva Par. 31.10; discendiam Inf. 4.13; discendiamo Inf. 7.97; discendo Inf. 29.94 (:); discendon Inf. 30.65; Discesa Purg. 14.52; discese Inf. 3.119 (:), 8.25, 15.62, 19.126 (:), 20.72 (:), 34.74, Purg. 22.13 (:), 24.126, Par. 8.83, 15.44 (:), 32.94 (:); disceser Par. 8.22; discesero Inf. 22.148; discesi Inf. 5.1, 12.35, Purg. 8.119 (:), Par. 21.65; disceso Inf. 7.107 (:), Par. 16.97 (:), 16.122.
Altre opere discende Conv. 2.6.9, 2.15.9, 3.2.4, 3.3.2, 3.5.2, 3.7.2, 3.7.2, 3.7.6, 3.7.7, 3.7.7, 3.14.1, 3.14.2, 3.14.8, 4.6.4, 4.6.5, 4.20.2, 4.20.2, 4.20.6, 4.20.8, 4.20.11, 4.21.1, 4.21.7, Rime 3.37; discendea Conv. 3.5.5; discendendo Conv. 3.14.3, 3.14.3, 4.20.6, 4.23.6; discendenti Conv. 4.13.7; discendere Conv. 3.5.16, 3.5.16, 3.14.1, 3.14.3, 4.6.3, 4.24.4; discenderebbe Conv. 4.21.10; discenderò Rime 14.54; discendesse Conv. 4.5.3; discendo Conv. 3.5.1, 3.13.3, 3.15.11; discesa Conv. 4.15.2, 4.15.5; discese Conv. 4.5.5, 4.5.7, 4.21.9, 4.22.15; discesi Conv. 4.29.1; disceso Conv. 4.6.12, 4.7.5, 4.29.7, Rime 1.52.
di]scesa Fiore 137.3 (:).
Discendere al mondo 1.10.2.
Il verbo, dal lat. descendere (LEI s.v., D8, 1364.1-1393.25), è abbondantemente att. in volg. dai primi decenni del Duecento (cfr. TLIO s.v. discendere e LEI, ibid.). Nella Commedia si struttura in tre diverse aree semantiche. Al § 1 si riuniscono tutte le occ. che si riferiscono al moto dall'alto verso il basso. Si differenziano gli usi verbali in senso astronomico con rif. al tramonto (§ 1.1) e geomorfologico in relaz. al declivio, al fluire delle acque a valle o al loro sbocco in mare (§§§ 1.2, 1.3, 1.3.1), mentre il valore fig. di 'declinare' a Purg. 13.114 riguarda l'età avanzata di Sapìa (§ 1.5, cfr. Conv. 4.23.6 e l'inf. sost. in Conv. 4.24.4), come spiega Daniello «havendo gia passato la metà del camino della vita, la quale rassimiglia all'arco, perché insino a trentacinque, o quarant'anni s'ascende, poi si comincia pian piano a piegare, e si discende». Le occ. nel § 1.6 indicano l'arrivo in un luogo più in basso, incluse le regioni infernali raggiunte da Dante, da cui si distingue l'occ. di Purg. 22.13 (§ 1.6.1), rif. alla discesa nel Limbo, dopo la morte, dell'anima di Giovenale «inter poetas paganos illustres» (Benvenuto da Imola, ad l.), tra cui Virgilio che parla (tra noi discese, v. 13). Gli specifici signif. 1.7, 1.7.1 e 1.7.2 richiamano rispettivamente il calarsi di Virgilio lungo l'irsuto busto di Lucifero cui è aggrappato (Inf. 34.74), la discesa dello spirito di Pier Damiani lungo la scala aurea del settimo cielo, eco di Gn. 28,12 (Par. 21.65), e l'atto dei dannati di scendere dalla barca di Caronte (Inf. 3.119). In un paragone meterologico, il verbo è usato a Par. 8.22 per definire, secondo la fisica aristotelica (Meteor. 369a, 20), la caduta di fulmini e turbini sulla terra dalle più alte e fredde regioni atmosferiche (§ 1.8, con rif. ad altri fenomeni celesti vd. Conv. 3.5.5, 3.14.3, 4.20.8 e al moto naturale della terra Conv. 3.3.2). Vale 'planare' con rif. a uccelli (§ 1.9 [2], [4]) o a esseri alati come la fiera Gerione [1], demoni [3] e angeli [5], [6]. Discendere assume ancora partic. connotazioni filosofiche e religiose (§§ 1.10, 1.10.1), rif., a Par. 13.61, alla creazione divina, intesa come viva luce (v. 53) che si diffonde dalle intelligenze angeliche e via via agli elementi inferiori del mondo (cfr. Conv. 3.7.2, 4.20.6-11, 4.21.1 e per le fonti di cosmologia De causis, XIX.157-158 e Alb. Magno, De intellectu, I.III.2) e, a Par. 7.30, alla venuta di Cristo, incarnato nel grembo di Maria (cfr. Conv. 4.5.3). Al § 1.10.3 è rif. invece al ritorno dal viaggio ultraterreno che Dante compie in vita. Sul piano morale (§ 2), il verbo indica fig., a Inf. 7.97, il passaggio a uno stato di maggiore angoscia, con allusione al peccato degli iracondi nel quinto cerchio; o si riconduce al parlar (Par 15.44) di Cacciaguida, adattato al livello dell'intelletto umano e quindi reso comprensibile (§ 2.1). Infine, l'accezione 3 riguarda l'origine dinastica di alcuni personaggi storici. Altrove il verbo acquista ulteriori signif. propr. e fig.: 'infondersi nell'animo (rif. alla virtù)' in Conv. 3.5.2, 3.7.7, 3.14.2-8, 4.21.7, 'passare a un argomento specif.' in Conv. 3.5.1, 3.13.3, 3.14.1, 3.15.11, Rime 14.54, 'derivare' in Conv. 4.20.2, 'derivare etimologicamente' in Conv. 4.6.3, 4.6.4, 4.6.5.
Locuz. e fras. L'espressione discendere al mondo, impiegata a Purg. 31.107, indica lett. la nascita di Beatrice, evento con cui si identifica in senso allegorico la concessione della rivelazione divina all'umanità, prima della quale le quattro belle (v. 104), ossia le virtù cardinali, furono assegnate da Dio al servizio della donna, Verità rivelata (cfr. Inglese, ed. comm., ad l.). Si allude allegoricamente anche all'avvento del cristianesimo, predisposto già nel mondo pagano dalle virtù cardinali. Diverse le chiose dei commentatori. Cfr. Iacomo della Lana: «Beatrixe fosse notevele a i mundani. Quasi a dire: tra i savii inanci l'avignimento de Cristo nui constituivamo felicità, sì quie era una ordenatione nostro esser ad essa», Benvenuto da Imola: «scilicet ante incarnationem verbi Dei», l'Ottimo: «Prima che la Scrittura santa di teologia discendesse tra i mortali, queste quattro virtù erano come sue servigiali, preparando li uomini».
Autore: Francesca De Cianni.
Data redazione: 26.04.2021.
Data ultima revisione: 09.11.2023.
1 Muoversi o percorrere un luogo da un punto elevato verso uno più basso.
[1] Inf. 5.1: Così discesi del cerchio primaio / giù nel secondo, che men loco cinghia / e tanto più dolor, che punge a guaio. 
[2] Inf. 8.128: Sovr' essa vedestù la scritta morta: / e già di qua da lei discende l'erta, / passando per li cerchi sanza scorta, / tal che per lui ne fia la terra aperta». 
[3] Inf. 15.62: Ma quello ingrato popolo maligno / che discese di Fiesole ab antico, / e tiene ancor del monte e del macigno, / ti si farà, per tuo ben far, nimico...
[4] Inf. 19.126: Però con ambo le braccia mi prese; / e poi che tutto su mi s' ebbe al petto, / rimontò per la via onde discese
[5] Inf. 24.79: Noi discendemmo il ponte da la testa / dove s'aggiugne con l'ottava ripa, / e poi mi fu la bolgia manifesta...
[6] Inf. 29.94: E 'l duca disse: «I' son un che discendo / con questo vivo giù di balzo in balzo, / e di mostrar lo 'nferno a lui intendo». 
[7] Purg. 24.126: «Ricordivi», dicea, «d' i maladetti / nei nuvoli formati, che, satolli, / Tesëo combatter co' doppi petti; / e de li Ebrei ch'al ber si mostrar molli, / per che no i volle Gedeon compagni, / quando inver' Madïan discese i colli». 
[8] Par. 16.122: Già era 'l Caponsacco nel mercato / disceso giù da Fiesole, e già era / buon cittadino Giuda e Infangato. 
1.1 [Con rif. a un astro:] calare oltre l'orizzonte, tramontare.
[1] Par. 20.2: Quando colui [[scil. il sole]] che tutto 'l mondo alluma / de l'emisperio nostro sì discende, / che 'l giorno d'ogne parte si consuma, / lo ciel, che sol di lui prima s'accende, / subitamente si rifà parvente / per molte luci...
1.2 [Con rif. al terreno:] essere in pendio, declinare progressivamente.
[1] Purg. 14.52: Vassi caggendo; e quant' ella più 'ngrossa, / tanto più trova di can farsi lupi / la maladetta e sventurata fossa. / Discesa poi per più pelaghi cupi, / trova le volpi sì piene di froda, / che non temono ingegno che le occùpi.
1.3 [Con rif. a un corso d'acqua:] scorrere verso il basso o a valle.
[1] Inf. 7.107: In la palude va c'ha nome Stige / questo tristo ruscel, quand' è disceso / al piè de le maligne piagge grige. 
[2] Inf. 20.72: Siede Peschiera, bello e forte arnese / da fronteggiar Bresciani e Bergamaschi, / ove la riva 'ntorno più discese
[3] Inf. 30.65: Li ruscelletti che d'i verdi colli / del Casentin discendon giuso in Arno, / faccendo i lor canali freddi e molli, / sempre mi stanno innanzi, e non indarno, / ché l'imagine lor vie più m'asciuga / che 'l male ond' io nel volto mi discarno. 
[4] Inf. 34.130: Luogo è là giù da Belzebù remoto / tanto quanto la tomba si distende, / che non per vista, ma per suono è noto / d'un ruscelletto che quivi discende / per la buca d'un sasso, ch'elli ha roso, / col corso ch'elli avvolge, e poco pende. 
[5] Purg. 28.127: Da questa parte con virtù [[scil. il Letè]] discende / che toglie altrui memoria del peccato; / da l'altra d'ogne ben fatto la rende.
[6] Par. 11.43: Intra Tupino e l'acqua che discende / del colle eletto dal beato Ubaldo, / fertile costa d'alto monte pende, / onde Perugia sente freddo e caldo / da Porta Sole; e di rietro le piange / per grave giogo Nocera con Gualdo. 
1.3.1 Sfociare in mare.
[1] Inf. 5.98: Siede la terra dove nata fui / su la marina dove 'l Po discende / per aver pace co' seguaci sui. 
1.4 [Con rif. a un'imbarcazione:] percorrere un corso d'acqua seguendo la corrente.
[1] Par. 17.42: necessità però quindi non prende / se non come dal viso in che si specchia / nave che per torrente giù discende.
1.5 [Rif. al declinare dell'età:] volgere al termine (fig.).
[1] Purg. 13.114: E perché tu non creda ch'io t'inganni, / odi s'i' fui, com' io ti dico, folle, / già discendendo l'arco d'i miei anni. 
1.6 Giungere o entrare in un luogo posto più in basso.
[1] Inf. 4.13: «Or discendiam qua giù nel cieco mondo», / cominciò il poeta tutto smorto. 
[2] Inf. 8.25: Lo duca mio discese ne la barca, / e poi mi fece intrare appresso lui; / e sol quand' io fui dentro parve carca. 
[3] Inf. 9.17: «In questo fondo de la trista conca / discende mai alcun del primo grado, / che sol per pena ha la speranza cionca?». 
[4] Inf. 12.35: Or vo' che sappi che l'altra fïata / ch'i' discesi qua giù nel basso inferno, / questa roccia non era ancor cascata. 
[5] Inf. 19.41: Allor venimmo in su l'argine quarto; / volgemmo e discendemmo a mano stanca / là giù nel fondo foracchiato e arto. 
[6] Inf. 29.52: Noi discendemmo in su l'ultima riva / del lungo scoglio, pur da man sinistra...
[7] Purg. 4.25: Vassi in Sanleo e discendesi in Noli, / montasi su in Bismantova e 'n Cacume / con esso i piè; ma qui convien ch'om voli...
[8] Par. 17.21: mentre ch'io era a Virgilio congiunto / su per lo monte che l'anime cura / e discendendo nel mondo defunto, / dette mi fuor di mia vita futura / parole gravi...
1.6.1 [Con rif. alla discesa dell'anima dopo la morte in un luogo dell'Inferno].
[1] Purg. 22.13: onde da l'ora che tra noi discese / nel limbo de lo 'nferno Giovenale, / che la tua affezion mi fé palese, / mia benvoglienza inverso te fu quale / più strinse mai di non vista persona, / sì ch'or mi parran corte queste scale.
1.7 Calarsi da o lungo qsa tenendosi a un appiglio.
[1] Inf. 34.74: Com' a lui piacque, il collo li avvinghiai; / ed el prese di tempo e loco poste, / e quando l'ali fuoro aperte assai, / appigliò sé a le vellute coste; / di vello in vello giù discese poscia / tra 'l folto pelo e le gelate croste. 
1.7.1 Scendere lungo una scalinata.
[1] Par. 21.65: Giù per li gradi de la scala santa / discesi tanto sol per farti festa / col dire e con la luce che mi ammanta...
1.7.2 Scendere a terra (da un mezzo di trasporto).
[1] Inf. 3.119: Così sen vanno su per l'onda bruna, / e avanti che sien di là discese, / anche di qua nuova schiera s'auna. 
1.8 [Con rif. a fenomeni atmosferici:] cadere dall'alto verso il basso.
[1] Par. 8.22: Di fredda nube non disceser venti, / o visibili o no, tanto festini, / che non paressero impediti e lenti / a chi avesse quei lumi divini / veduti a noi venir, lasciando il giro / pria cominciato in li alti Serafini...
1.9 [Con rif. a un uccello o altra creatura alata:] scendere in volo.
[1] Inf. 17.116: Ella [[scil. la belva]] sen va notando lenta lenta; / rota e discende, ma non me n' accorgo / se non che al viso e di sotto mi venta.
[2] Inf. 17.130: Come 'l falcon ch'è stato assai su l'ali, / che sanza veder logoro o uccello / fa dire al falconiere «Omè, tu cali!», / discende lasso onde si move isnello, / per cento rote, e da lunge si pone / dal suo maestro, disdegnoso e fello; / così ne puose al fondo Gerïone...
[3] Inf. 22.148: Barbariccia, con li altri suoi dolente, / quattro ne fé volar da l'altra costa / con tutt' i raffi, e assai prestamente / di qua, di là discesero a la posta; / porser li uncini verso li 'mpaniati, / ch'eran già cotti dentro da la crosta.
[4] Purg. 9.29: Poi mi parea che, poi rotata un poco, / terribil come folgor [[scil. l'aquila]] discendesse, / e me rapisse suso infino al foco.
[5] Par. 31.10: ma l'altra [[scil. milizia santa]], che volando vede e canta / la gloria di colui che la 'nnamora / e la bontà che la fece cotanta, / sì come schiera d'ape che s'infiora / una fïata e una si ritorna / là dove suo laboro s'insapora, / nel gran fior discendeva...
[6] Par. 32.94: e quello amor che primo lì discese, / cantando 'Ave, Maria, gratïa plena', / dinanzi a lei le sue ali distese. 
1.10 [Con rif. all'emanazione divina:] propagarsi negli esseri creati (da entità superiori fino alla materia prima).
[1] Par. 13.61: Quindi discende a l'ultime potenze / giù d'atto in atto, tanto divenendo, / che più non fa che brevi contingenze; / e queste contingenze essere intendo / le cose generate, che produce / con seme e sanza seme il ciel movendo.
1.10.1 [Con rif. a Cristo e alla sua incarnazione].
[1] Par. 7.30: onde l'umana specie inferma giacque / giù per secoli molti in grande errore, / fin ch'al Verbo di Dio discender piacque / u' la natura, che dal suo fattore / s'era allungata, unì a sé in persona / con l'atto sol del suo etterno amore. 
1.10.2 Discendere al mondo: nascere (in contesto metaf.).
[1] Purg. 31.107: «Noi siam qui ninfe e nel ciel siamo stelle; / pria che Beatrice discendesse al mondo, / fummo ordinate a lei per sue ancelle. 
1.10.3 [Con rif. all'uomo di ritorno dal viaggio oltremondano:] tornare dal cielo alla terra.
[1] Par. 1.6: Nel ciel che più de la sua luce prende / fu' io, e vidi cose che ridire / né sa né può chi di là su discende; / perché appressando sé al suo disire, / nostro intelletto si profonda tanto, / che dietro la memoria non può ire. 
[2] Par. 10.87: «Quando / lo raggio de la grazia, onde s'accende / verace amore e che poi cresce amando, / multiplicato in te tanto resplende, / che ti conduce su per quella scala / u' sanza risalir nessun discende...
1.11 [Con rif. a un'immagine:] penetrare nell'animo, arrivare in profondità (fig.).
[1] Par. 31.78: Da quella regïon che più su tona / occhio mortale alcun tanto non dista, / qualunque in mare più giù s'abbandona, / quanto lì da Beatrice la mia vista; / ma nulla mi facea, ché süa effige / non discendëa a me per mezzo mista. 
2 Passare a uno stato morale peggiore (fig.).
[1] Inf. 7.97: Or discendiamo omai a maggior pieta; / già ogne stella cade che saliva / quand' io mi mossi, e 'l troppo star si vieta». 
2.1 Abbassarsi a un livello (intellettivo) inferiore (fig.).
[1] Par. 15.44: E quando l'arco de l'ardente affetto / fu sì sfogato, che 'l parlar discese / inver' lo segno del nostro intelletto, / la prima cosa che per me s'intese, / «Benedetto sia tu», fu, «trino e uno, / che nel mio seme sè tanto cortese!». 
3 Avere origine (in senso dinastico).
[1] Purg. 8.119: Fui chiamato Currado Malaspina; / non son l'antico, ma di lui discesi; / a' miei portai l'amor che qui raffina». 
[2] Par. 8.83: La sua natura, che di larga parca / discese, avria mestier di tal milizia / che non curasse di mettere in arca». 
[3] Par. 16.97: Sovra la porta ch'al presente è carca / di nova fellonia di tanto peso / che tosto fia iattura de la barca, / erano i Ravignani, ond' è disceso / il conte Guido e qualunque del nome / de l'alto Bellincione ha poscia preso.