Vocabolario Dantesco
abbracciare v.
Commedia 11 (3 Inf., 7 Purg., 1 Par.).
Altre opere1 (1 Rime).
2 (1 Fiore, 1 Detto).
Commedia abbracce Inf. 17.93 (:); abbraccia Par. 24.149, Inf. 12.53 (:); abbracciar Inf. 16.51, Purg. 15.101, 21.130; abbracciarmi Purg. 2.77; abbracciava Purg. 4.107, 6.75 (:); abbracciòl Purg. 7.15; abbracciommi Purg. 31.101.
Altre opere abraccia Rime 10.40.
abracci Fiore 171.6; abraccia Detto 220.
Formazione parasintetica su braccio, con pref. a(d)- (Nocentini s.v. braccio), la prima att. è nei Proverbia que dicuntur, XII u.q. (venez.), ma è già att. in nomi di persona a partire dal genit. Abracciavacke in un doc. fior. del 1193 (cfr. GDT, p. 6 e TLIO s.v. abbracciare). Per la desinenza in -e della seconda persona sing. a Inf. 17.93, comune nell'it. antico e frequente in Dante (quasi sempre in rima, e sempre in verbi della prima coniug.), cfr. Parodi, Lingua, p. 253.
Autore: Veronica Ricotta.
Data redazione: 05.06.2018.
Data ultima revisione: 04.05.2020.
1 Cingere con le braccia.
[1] Inf. 17.93: I' m'assettai in su quelle spallacce; / sì volli dir, ma la voce non venne / com' io credetti: «Fa che tu m'abbracce».
[2] Purg. 4.107: E un di lor, che mi sembiava lasso, / sedeva e abbracciava le ginocchia, / tenendo 'l viso giù tra esse basso.
[3] Purg. 31.101: La bella donna ne le braccia aprissi; / abbracciommi la testa e mi sommerse / ove convenne ch'io l'acqua inghiottissi.
1.1 [Come manifestazione di affetto o di amicizia].
[1] Inf. 16.51: S' i' fossi stato dal foco coperto, / gittato mi sarei tra lor di sotto, / e credo che 'l dottor l'avria sofferto; / ma perch' io mi sarei brusciato e cotto, / vinse paura la mia buona voglia / che di loro abbracciar mi facea ghiotto. 
[2] Purg. 2.77: Io vidi una di lor trarresi avante / per abbracciarmi, con sì grande affetto, / che mosse me a far lo somigliante. 
[3] Purg. 6.75: e l'ombra, tutta in sé romita, / surse ver' lui del loco ove pria stava, / dicendo: «O Mantoano, io son Sordello / de la tua terra!»; e l'un l'altro abbracciava.
[4] Purg. 15.101: «Se tu sè sire de la villa / del cui nome ne' dèi fu tanta lite, / e onde ogne scïenza disfavilla, / vendica te di quelle braccia ardite / ch'abbracciar nostra figlia, o Pisistràto».
[5] Par. 24.149: Come 'l segnor ch'ascolta quel che i piace, / da indi abbraccia il servo, gratulando / per la novella, tosto ch'el si tace; / così, benedicendomi cantando, / tre volte cinse me, sì com' io tacqui...
1.2 [Come atto di rispetto e venerazione].
[1] Purg. 7.15: e poi chinò le ciglia, / e umilmente ritornò ver' lui, / e abbracciòl là 've 'l minor s'appiglia.
[2] Purg. 21.130: Già s'inchinava ad abbracciar li piedi / al mio dottor, ma el li disse: «Frate, / non far, ché tu sè ombra e ombra vedi».
2 Limitare tutto intorno, circondare (fig.).
[1] Inf. 12.53: Io vidi un' ampia fossa in arco torta, / come quella che tutto 'l piano abbraccia, / secondo ch'avea detto la mia scorta...