Vocabolario Dantesco
cerchia s.f.
Commedia 6 (4 Inf., 1 Purg., 1 Par.).
Commedia cerchia Inf. 18.3, 23.134 (:), 31.40, Purg. 22.33, Par. 15.97; cerchie Inf. 18.72.
Nella Commedia, cerchia ricorre con il signif. proprio di ‘cinta muraria’ (Inf. 31.40 e Par. 15.97) e indica anche la ‘parete rocciosa’ che circonda Malebolge in maniera assai simile a una cinta muraria (Inf. 18.3 e 23.134). Più problematica l’interpretazione di Inf. 18.72 e Purg. 22.33. Alcuni commentatori, sia in epoca antica sia in epoca moderna (per es. Benvenuto da Imola o Chiavacci Leonardi), identificano le cerchie etterne di Inf. 18.72 con la cerchia di inizio canto (18.3). Nella fattispecie, Dante e Virgilio stanno salendo il ponte sopra la prima bolgia dei ruffiani e dei seduttori, i quali, sferzati dai diavoli, camminano gli uni in senso opposto rispetto agli altri. Proprio a partire da ciò, Bianchi, Le «cerchie eterne», e Barbi, Ancora delle «cerchie eterne», propendono invece per l’interpretazione fornita già in epoca antica da Francesco da Buti («circulazioni che faceano in eterno quelle due brigate»; cfr. anche TLIO s.v. cerca). Il dimostrativo quelle, che sembra riferirsi a qualcosa di già cit., e il fatto che cerchia, nel senso di ‘cinta muraria’, poteva essere normalmente utilizzato sia al sing. sia al plur. (cfr. TLIO s.v. cerchia), farebbero tuttavia propendere per l'identificazione delle cerchie di Inf. 18.72 con la cerchia di inf. 18.3. Si osservi inoltre che al tempo di Dante le cerchie o circulae (plur.) potevano essere anche un sistema di vie, aggeri e fossati parzialmente fortificato, distinto dalle mura cittadine e a queste addossati (cfr. Corpus OVI e almeno Fantappiè, Nascita, pp. 176-183 e Francesconi, La città, pp. 39, 55-58; il signif. di ‘canalis, fossa’ è registrato anche in Du Cange s.vv. circa 4 e circla 1 e 2). In tale sistema di fortificazione, tra l'altro architettonicamente simile alle bolge dantesche, potrebbe trovare conferma l'ipotesi di Porena, Noterelle, p. 212, secondo cui le cerchie etterne «saranno [...] la stagliata rocca ricingente a cerchio tutta Malebolge, e il primo argine, su un tratto del quale i poeti hanno camminato». Riguardo a Purg. 22.33, l’esegesi antica e moderna interpreta cerchia come ‘cornice purgatoriale’, spesso chiosando con «cerchio» (vd. cerchio). Tuttavia, alla luce del signif. ‘ciascuna delle zone in cui è suddiviso un territorio o la popolazione che vi vive’ (cfr. TLIO s.v. cerchia), parrebbe possibile conferire all'occ. il signif. di ‘gruppo di anime (che abita una cornice purgatoriale)’, dato che nell'usus dantesco lo specifico signif. di ‘cornice purgatoriale’ sembrerebbe riservato piuttosto al maschile cerchio.
 
Autore: Cristiano Lorenzi Biondi.
Data redazione: 03.10.2017.
Data ultima revisione: 27.04.2018.
1 Cinta muraria che circonda una città (anche plur.).
[1] Inf. 31.40: però che, come su la cerchia tonda / Montereggion di torri si corona, / così la proda che 'l pozzo circonda / torreggiavan di mezza la persona / li orribili giganti, cui minaccia / Giove del cielo ancora quando tuona.
[2] Par. 15.97: Fiorenza dentro da la cerchia antica, / ond' ella toglie ancora e terza e nona, / si stava in pace, sobria e pudica.
[Nell'ottavo cerchio infernale:] parete rocciosa che circonda Malebolge (in maniera assai simile a una cinta muraria).
[3] Inf. 18.3: Luogo è in inferno detto Malebolge, / tutto di pietra di color ferrigno, / come la cerchia che dintorno il volge.
[4] Inf. 18.72: Assai leggeramente quel [[scil. uno scoglio]] salimmo; / e vòlti a destra su per la sua scheggia, / da quelle cerchie etterne ci partimmo. ||  Cfr. Nota.
[5] Inf. 23.134: Rispuose adunque: «Più che tu non speri / s'appressa un sasso che da la gran cerchia / si move e varca tutt' i vallon feri, / salvo che 'n questo è rotto e nol coperchia; / montar potrete su per la ruina, / che giace in costa e nel fondo soperchia».
2 Gruppo di anime (che abita una cornice purgatoriale). ||  Cfr. Nota.
[1] Purg. 22.33: La tua dimanda tuo creder m'avvera / esser ch'i' fossi avaro in l'altra vita, / forse per quella cerchia dov' io era.