Vocabolario Dantesco
bizzarro agg.
Commedia 1 (1 Inf.).
Commedia bizzarro Inf. 8.62 (:).
Prima att. Di etimo non accertato: la proposta più accreditata, cioè la provenienza dal basco bizar 'coraggioso', è in contrasto con la cronologia (cfr. DELI 2 s.v. bizzarro e bibliografia ivi cit.). Altrettanto deboli risultano i richiami a bizza e al lat. vitium (cfr. ibid.; DEI s.v.; REW § 1141). Il LEI riconduce la forma alla base eterogenea *bec-/*beg-; *bac-/*bag-; *bic-/*big- 'voci che suscitano ripugnanza e disprezzo' (cfr. ivi s.v., 5, 780.18). Infine, più recentemente, Mauro Braccini ha proposto una correlazione fra bizzarro e la famiglia di *biz- 'insetto' (cfr. Id., «Bizzarro» e alcuni insetti consonanti). In Dante l'agg. occorre una sola volta in una serie rimica unica nel poema (: narro : sbarro) e con rif. a Filippo Argenti, cavaliere fior. noto alle cronache del tempo per la prepotenza e la superbia. Le att. trecentesche successive del termine appaiono circoscritte all'area tosc. (vd. TLIO s.v. bizzarro); è voce esclusivamente fior. secondo il Boccaccio: «bizarro, cioè iracundo; e credo questo vocabolo "bizarro" sia solo de' Fiorentini, e suona sempre in mala parte, per ciò che noi tegnamo bizarri coloro che subitamente e per ogni piccola cagione corrono in ira, né mai da quella per alcuna dimostrazione rimuovere si possono» (Id., Esposizioni, ad l.). Rare le glosse dei commentatori; fra i non tosc., Benvenuto da Imola chiosa bizzarro con 'stizzoso' («bizarro, idest sticciosus» ad l.). In seguito il termine perde il suo valore potentemente neg.; una netta rivalutazione, in partic., si registra nel corso del Cinquecento, quando la trattatistica d'arte ricorre a bizzarro (e al sost. bizzarria) per designare l'audace inventività dei nuovi canoni figurativi contemporanei (cfr. Fanini, Le Vite del Vasari, p. 100). Oggi la semantica del termine si è assestata sul valore "intermedio" di 'stravagante' (cfr. GDLI e GRADIT s.v.).
Autore: Barbara Fanini.
Data redazione: 30.04.2021.
Data ultima revisione: 11.06.2021.
1 Facile alla collera.
[1] Inf. 8.62: Tutti gridavano: «A Filippo Argenti!»; / e 'l fiorentino spirito bizzarro / in sé medesmo si volvea co' denti.