Vocabolario Dantesco
biancovestito agg.
Commedia 1 (1 Purg.).
Commedia biancovestito Purg. 12.89.
Att. solo nella Commedia e cit. nei commentatori. Se il signif. dell’agg. è chiaro, e richiama l'immagine degli angeli nella trad. evangelica (Mt. 28.3; Mc. 16.5), già evocata in Purg. 2.23 («un non sapeva che bianco»), meno scontata è la sintassi del composto. L’interpretazione oggi prevalente, avallata dallo stesso Petrocchi, sulla scorta dell’ed. del 1921 e del Casella (che però separavano i due termini bianco vestito), vi ravvisa un accordo ad sensum con la creatura bella (l’angelo) del verso precedente. Rispetto a tale costrutto (pur «raro» per Ageno in ED, Appendice, s.v. concordanze, p. 332) è da considerarsi facilior la lezione biancovestita della trad. tarda (vd. Onder in ED e Chiavacci Leonardi a Purg. 12.89). D’altra parte, la natura stessa di biancovestito è stata variamente interpretata: per Tollemache in ED, Appendice, s.v. parole composte, p. 493, si tratta di un agg. (giustapposto di subordinazione); per altri sarebbe rifatto sui composti tematici neoclassici del tipo aliger, levisomnus, velivolus  (cfr. Scartazzini a Purg. 12.89, con sintesi delle letture precedenti). Meno plausibile l’ipotesi che si tratti del cosiddetto accusativo alla greca sia per motivi strutturali (tipicamente sarebbe piuttosto bianca la veste) sia perché quest’ultimo costrutto è att. soprattutto in epoca successiva a Dante (vd. De Roberto, Costruzioni assolute, pp. 295-304).
Autore: Fiammetta Papi.
Data redazione: 22.03.2017.
Data ultima revisione: 04.05.2018.
1 [Con rif. a un angelo:] dalla veste bianca.
[1] Purg. 12.89: A noi venìa la creatura bella, / biancovestito e ne la faccia quale / par tremolando mattutina stella.