Commedia |
arrossan Par. 16.105; arrosso Par. 27.54. |
V. intrans., parasintetico da
rosso, att. già in testi fior. del XIII sec. (cfr. TLIO s.v.
arrossare), occorre solo due volte nella terza cantica nel signif. di 'diventare rosso in volto'. Nella prima occ. il v. descrive l’arrossamento per la vergogna causata dalla frode dello
staio (
vd.) perpetrata dalla famiglia fiorentina dei Chiarmontesi o Chiermontesi, rimpicciolendo il contenitore con il quale si misurava il sale in vendita ai cittadini (vedi anche
Purg. 12.103-105). Nella seconda occ. il v., in relazione dittologica con
disfavillare (
vd.), allude alle conseguenze dell'ira provocata in San Pietro (che si presenta ancora nel suo aspetto iniziale di fiamma luminosa, cfr. Chiavacci Leonardi
ad l.), dalla vendita di
mendaci (
vd.) privilegi ecclesiastici, sancita da contratti recanti il sigillo papale con l'immagine di Pietro.
Autore: Elena Felicani.
Data redazione: 19.03.2021.
Data ultima revisione: 11.06.2021.