Commedia |
rosseggia Purg. 2.14 (:). |
Purg. 2.14: grosseggia Laur. 40 11.
Da
rosso (DELI 2), voce verbale con suff. frequentativo -
eggiare di sfumatura intensiva, già att. in area fior. a inizio Trecento (cfr.
Corpus OVI). In Dante è riferita alla tonalità di colore con cui si presenta Marte alle prime luci dell'alba, che 'splende rosso' a occidente opposto al sole che sta sorgendo a oriente
. Vi si avvicina
Convivio 2.13.21: «Marte [...] pare affocato di calore, quando più e quando meno, secondo la spessezza e raritade de li vapori che ‘l seguono». Tale «informazione viene da Alberto Magno, Meteor., I, tract. IV, 9» (Bellomo, commento a Purg. 2.14).
Varianti. La variante
grosseggia ricorre solo nel più tardo Laur. 40 11 (Petrocchi); il v. è att. in (pochi) autori trecenteschi, ma non in Dante (TLIO s.v.
grosseggiare).
Autore: Elena Felicani.
Data redazione: 19.03.2021.
Data ultima revisione: 11.06.2021.