Vocabolario Dantesco
orribilmente avv.
Commedia 1 (1 Inf.).
Altre opere1 (1 Vn.).
Commedia orribilmente Inf. 5.4.
Altre opere orribilmente Vn 2.4.
Unica occ. nella Commedia, orribilmente a Inf. 5.4 fa rif. al terrore suscitato da Minosse, che Dante pone a guardia del secondo cerchio dell'Inferno e descrive come una figura mostruosa e ferina: «in questo primo verso l'orribilmente e il ringhia già lo caratterzzano come una belva; poi la lunga coda completerà grottescamente la figura» (Chiavacci Leonardi, ad l.). Nella trad. è presente la lezione orribilmente ringhia, ma l'avv. è rif. alla figura stessa di Minosse, più che all'azione del ringhiare: Petrocchi, ad l., spiega infatti che «la rappresentazione del digrignare di Minòs come atto 'orribile' deve intendersi meno rara, facilior rispetto all'immagine di uno stare, un 'ergersi' sull'entrata del cerchio 'in modo spaventevole', orribilmente; e s'intende che la 'orribilità' di Minòs è di tutta la sua persona, non del solo ringhio». L'avv., nell'occ di Vn 2.4, allude invece al profondo turbamento che si manifesta fisicamente nel tremore de «li menimi polsi», tale da fare spavento.
 
Autore: Chiara Murru.
Data redazione: 02.09.2019.
Data ultima revisione: 02.11.2020.
1 In modo da suscitare terrore.
[1] Inf. 5.4: Stavvi Minòs orribilmente, e ringhia: / essamina le colpe ne l'intrata; / giudica e manda secondo ch'avvinghia.