Vocabolario Dantesco
notturno agg.
Commedia 3 (1 Inf., 1 Purg., 1 Par.).
Commedia notturna Purg. 7.56; notturno Inf. 2.127, Par. 28.117.
Vocabolari: Crusca in rete, ED.
Da notare l'occ. in Par. 28.117 in cui l’agg. è riferito all’Ariete per indicare l’autunno (vd.), cioè il periodo dell'anno in cui la costellazione è più visibile.
Autore: Veronica Ricotta.
Data redazione: 27.09.2018.
Data ultima revisione: 29.04.2019.
1 Proprio della notte.
[1] Inf. 2.127: Quali fioretti dal notturno gelo / chinati e chiusi, poi che 'l sol li 'mbianca, / si drizzan tutti aperti in loro stelo...
[2] Purg. 7.56: non però ch'altra cosa desse briga, / che la notturna tenebra, ad ir suso; / quella col nonpoder la voglia intriga.
Notturno Arïete: l’autunno.
[1] Par. 28.117: L'altro ternaro, che così germoglia / in questa primavera sempiterna / che notturno Arïete non dispoglia, / perpetüalemente 'Osanna' sberna / con tre melode...