Commedia |
ghiacciati Inf. 32.125. |
Agg. participiale da
ghiacciare (vd. TLIO s.v.); quest'ultimo è att. in Dante soltanto nella canzone
Amor, tu vedi ben che questa donna («così dinanzi dal sembiante freddo / mi ghiaccia sopra il sangue d'ogni tempo...»,
Rime, 8.31-32), in cui vale 'raggelare' «ma con una sfumatura tecnica connessa alla sospensione degli spiriti vitali e dell'attività raziocinante che la dottrina stilnovistica dell'Amore postulava nell'incontro tra 'madonna' e 'fedele'» (ED s.v.
ghiacciare). Nel poema, il part.
ghiacciato – di cui non si esclude una lettura con valore sost., e dunque i «ghiacciati» (alla maniera dei «bolliti» di
Inf. 12.102: vd.
bollito) – si colloca in apertura dell'episodio del conte Ugolino ed è impiegato nel senso propr. di 'ricoperto di ghiaccio': tale è infatti la condizione dei traditori del nono cerchio, eternamente serrati nella
ghiaccia (vd.) originatasi dal fiume Cocito.
Autore: Barbara Fanini.
Data redazione: 28.09.2020.
Data ultima revisione: 02.11.2020.