Vocabolario Dantesco
fuia s.f.
Commedia 1 (1 Purg.).
Commedia fuia Purg. 33.44 (:).
Vocabolari: Crusca in rete, ED.
Forma di agg. sostantivato a partire da fuio (vd.). Francesco da Buti spiega il signif. allegorico, che rimanda alla Curia romana, e chiosa con «meretrice», con un’eco della meretrix magna dell’Apocalisse (17, 1-5), a cui Dante fa un rif. preciso con la «puttana sciolta» nel canto precedente già in coppia col gigante (Purg. 32.149), motivo per cui già Iacomo della Lana glossa «la preditta putana». Si allinea alla ricostruzione etimologica di Parodi l’interpretazione di ‘ladra’ di Chiavacci Leonardi e di Inglese (con rimando a Inf. 12.90), che qui si accoglie con rif. all’uso della documentazione antica (per es. la chiosa di Boccaccio a Inf. 12.90, vd. fuio). I signif. di ‘ladra’ e di ‘meretrice’ sono coincidenti in questa raffigurazione dantesca, che richiama Purg. 32.149 e l’esegesi antica. Il vocabolo, nel senso di ‘prostituta’, veniva usato anche come offesa, come testimoniano le Ingiurie lucch., 1330-84, 18 [1335] (cfr. Corpus OVI). La definizione della Crusca (solo I e II) «bruttura, macchia, scelleratezza; lussuria» mostra, invece, una sovrapposizione con foia ‘eccitazione sessuale’ (sempre dal lat. fuia; cfr. Treccani, s.v. foia).
Autore: Veronica Ricotta.
Data redazione: 27.09.2018.
Data ultima revisione: 22.07.2019.
1 [Con rif. alla puttana di Purg. 32.149:] donna che si appropria indebitamente di beni altrui.
[1] Purg. 33.44: ch'io veggio certamente, e però il narro, / a darne tempo già stelle propinque, / secure d'ogn' intoppo e d'ogne sbarro, / nel quale un cinquecento diece e cinque, / messo di Dio, anciderà la fuia / con quel gigante che con lei delinque.