Vocabolario Dantesco
disfrenato agg.
Commedia 1 (1 Purg.).
Commedia disfrenata Purg. 32.35.
Purg. 32.35: differrata Lo Ricc Tz, diserrata Ham.
Parasintetico da freno (vd.; da cui anche affrenare, vd.) con pref. dis- che indica allontanamento. L'agg., att. per la prima volta in Bono Giamboni, Vizi e Virtudi con l'accezione neg. di 'incontrollato' (cfr. TLIO s.v. disfrenato, § 1), si riscontra solo in Dante col signif. propr. di 'liberato dal freno' con rif. a una freccia scoccata dall'arco. Vellutello (ad l.) spiega: «saetta libera dal suo freno, il qual è la corda de l'arco». Nel passo dantesco, la distanza ricoperta da una freccia scoccata tre volte corrisponde al tratto percorso da quando Beatrice è scesa dal carro della processione mistica. Francesco da Buti in luogo dell'agg. disfrenata ricorre al corrispettivo sfrenata: «cioè forsi la saetta sfrenata va tanto in tre saettate» (vd. anche TLIO s.v. saettata). Crusca IV dà come esempio dantesco «Raffrena un poco il disfrenato ardire», verso della canzone Morte, poi ch'io non trovo a cui mi doglia, in realtà riconducibile al coevo rimatore fiorentino ser Jacopo Cecchi (cfr. Contini, Rime, p. 298; per ulteriori riscontri vd. Aldinucci, Jacopo Cecchi, pp. 3-16).
Varianti.  Il cod. Ham legge diserrata (forma con la scempia di disserrata), var. giudicata da Petrocchi (ad l.) semanticamente «difendibile in sé ('fatta uscire', 'liberata' dal freno dell'arco)». Benché sia att. in Dante con vari sensi, tra cui 'venir fuori liberandosi da un impedimento', disserrare è da intendere più propr. 'far scattare da uno stato di tensione; scoccare (dall'arco, dalla balestra)', signif. doc. tra il XIII e il XIV sec. specif. in relaz. a una freccia (vd. TLIO s.v. disserrare (1), § 4, un'att. più tarda è in GDLI s.v. disserrato, § 3). Att. in it. antico è pure la lez. disferrata, offerta nella forma con assimilazione regressiva differrata da Lo Ricc Tz (ma anche da Lau, che poi corregge con diffrenata) e dalle prime stampe. Sebbene secondo Petrocchi sia «meno plausibile quanto al senso», la var. si giustifica con l'accostamento semantico a ferro, come succede in disferrare (2) nel signif. di 'lanciare, scagliare un ferro (un'arma da lancio, una freccia)' (cfr. TLIO s.v. § 3, vd. anche tra gli sviluppi semantici del fr. antico desferrer 'tirer le fer' FEW s.v. ferrum, 3, 475a), che ha peraltro la sua prima att. nel commento dell'Ottimo, Purg. (1334).
Autore: Francesca De Cianni.
Data redazione: 18.11.2020.
Data ultima revisione: 22.07.2021.
1 Libero da ciò che trattiene (con rif. a una freccia scoccata da un arco). 
[1] Purg. 32.35: Forse in tre voli tanto spazio prese / disfrenata saetta, quanto eramo / rimossi, quando Bëatrice scese. ||  Var.: diserrata Ham, differrata Lo Ricc Tz.