Vocabolario Dantesco

Accademia della Crusca - CNR Opera del Vocabolario Italiano

Vocabolario Dantesco

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ciocca s.f.
Frequenza:
Commedia 1 (1 Inf.).
Lista forme e index locorum:
Commedia ciocca Inf. 32.104 (:).
Corrispondenze: Testi italiani antichi:
Corpus OVI,
DiVo,
LirIO,
Prosa fior. sec. XIII,
Petrarca e Boccaccio.
Vocabolari: TLIO, Crusca in rete, ED.
Nota:Prima att. Da cochlea attraverso una forma intermedia *cloc(c)a (LEI s.v. 15, 28.349). L'unica occ. di ciocca nelle opere dantesche è a Inf. 32.104, dove Dante, intimando al dannato che si scoprirà essere Bocca degli Abati di svelargli il proprio nome, strappa più di una ciocca, cioè di un ciuffo, dei suoi capelli. Questo gesto, di forte violenza, ben si intona all'episodio di Bocca, improntato a una forte disumanità (su questo aspetto cfr. anche Chiavacci Leonardi, ad l.): «fra i motivi conduttori del canto [[...]] vi è lo strazio del capo, la parte del corpo in cui si dà a vedere, nella personalità, la "somiglianza" tra l'uomo e il suo creatore» (Inglese, ad l.). Il gesto compiuto da Dante è chiosato dai commentatori come «brancada» (Iacomo della Lana) e come «d'una manata o d'una tirata» (Francesco da Buti). Ciocca nel Trecento è poi att. in Boccaccio, Decameron, con il signif. di 'ciuffo della barba', e in Pucci, Centiloquio (vd. TLIO s.v. ciocca, cui si rimanda anche per le diverse locuz. e fras.).
1 Ciuffo (di capelli strappati dal capo).
[1] Inf. 32.104: Io avea già i capelli in mano avvolti, / e tratti glien' avea più d'una ciocca, / latrando lui con li occhi in giù raccolti...


Autore: Chiara Murru 26.04.2021 (ultima revisione: 29.10.2021).