condescendere v.
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Commedia |
condescende Par. 4.43 (:). |
Nota:Dal lat. tardo
condescendere (DELI 2 s.v.
condiscendere), composto da
cum +
descendo. Il signif. etimologico di 'scendere insieme' viene reimpiegato da Dante in senso estens. col valore di 'adattarsi' con rif. al linguaggio metaforico e al ricorso alla parabola presente nelle Sacre Scritture. Come nota Inglese
ad l., il concetto espresso da Dante è presente nella
Summa di Tommaso (in particolare
S. Th. I I, 9). Tale accezione è già in
Bart. da San Concordio, 1302/08, come requisito qualificante di un buon predicatore (cfr. TLIO s.v.
condiscéndere). Nel Trecento si nota una netta prevalenza di att. in testi mistici e religiosi, anche con il signif. più diffuso di 'acconsentire' (lo stesso della forma moderna
accondiscendere con
a- rafforzativa); tale diffusione porta a ritenere che il vocabolo sia caratteristico nella tradizione discorsiva di àmbito religioso. Il verbo è presente anche in
Iacomo della Lana e nell’
Ottimo commento nell’esegesi di altri passi della
Commedia (cfr. TLIO s.v.).
1 Scendere verso un registro espressivo adeguato alla capacità di comprensione del destinatario.
[1] Par. 4.43: Per questo la Scrittura condescende / a vostra facultate, e piedi e mano / attribuisce a Dio e altro intende; / e Santa Chiesa con aspetto umano / Gabrïel e Michel vi rappresenta, / e l'altro che Tobia rifece sano.
Autore: Veronica Ricotta 14.06.2017 (ultima revisione: 28.02.2019).