nanna s.f.
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Commedia |
nanna Purg. 23.111 (:). |
Nota:Vocabolo del linguaggio infantile, che riproduce, con onomatopea, la cantilena che induce il sonno nei bambini, modernamente in coppia con
ninna (in sequenza iconica del tipo
zig-zag), come testimonia Benvenuto da Imola nella chiosa a
Par. 15.122 («maternum linguagium, scilicet
la ninna nanna»). In ripetizione con
nanna ricorre nella chiosa a
Purg. 23.11 di
Francesco da Buti che commenta l'espressione in termini tecnico-grammaticali: «questa è una interiezione adulante e lusingante che usano le balie, quando volliano addormentare li fanciulli che diceno, menando lo ghieculo:
Nanna, nanna».
Nanna nanna fante è l'inizio di una nenia che doveva circolare al tempo, cit. nell'
Ottimo commento: «"nanna fante, che la mamma è ita nell'alpe" o simili canzoni, che si dicono alli piangenti bambolini della culla».
1 Cantilena che induce il sonno nei bambini.
[1] Purg. 23.111: ché, se l'antiveder qui non m'inganna, / prima fien triste che le guance impeli / colui che mo si consola con nanna.
Autore: Veronica Ricotta 01.02.2019 (ultima revisione: 02.03.2020).