mareggiare v.
Lista forme e index locorum:
Commedia |
mareggiare Purg. 28.74. |
Nota:Prima att. Da
mare. La maggior parte dei commentatori chiosa 'ondeggiare', 'frapporsi ondeggiando'; Daniello, invece, come si legge in ED s.v.
mareggiare, considera Leandro soggetto del verbo e interpreta il verbo come 'nuotare' («per andar esso di notte natando dalla sua donna»). Si tratta prob. di un prestito galloromanzo, sebbene le forme parallele a. fr.
mareer,
marayer,
maroier, e quelle a. pr.
marejar siano tutte del XIV secolo, dunque pressoché contemporanee a quella dantesca (cfr. Viel,
«Quella materia ond’io son fatto scriba»). Nel Trecento, il verbo è poi att. col signif. di 'navigare' (cfr.
Corpus TLIO).
1 [Detto del mare:] essere agitato da forti onde.
[1] Purg. 28.74: Tre passi ci facea il fiume lontani; / ma Elesponto, là 've passò Serse, / ancora freno a tutti orgogli umani, / più odio da Leandro non sofferse / per mareggiare intra Sesto e Abido, / che quel da me perch' allor non s'aperse.
Autore: Chiara Murru 02.10.2019 (ultima revisione: 25.02.2020).