giovanetto agg./s.m.
Frequenza:
Commedia |
7 (1 Inf., 3 Purg., 3 Par.). |
Lista forme e index locorum:
Commedia |
giovanetti Purg. 30.122, Par. 6.52; giovanetto Inf. 24.1, Purg. 7.116; giovinetta Par. 3.103; giovinetto Purg. 15.107, Par. 11.58. |
Nota:Derivato di
giovane, dal lat.
iuvenis (DELI 2 s.v.
giovane). Il vocabolo è att. per la prima volta nel
Bestiario moralizzato, datato al XIII sec. e di area tosc., ove vale 'di età poco avanzata' rif. a un animale (vd. TLIO s.v.
giovanetto, 1.2). Nella
Commedia,
giovanetto ricorre in tutte le cantiche. A
Par. 3.103, 6.52 e 11.58 l'agg. vale 'in età non ancora matura' ed è rif. rispettivamente a Piccarda Donati, ritiratasi a vita monastica da fanciulla, a Scipione e Pompeo, che compirono le loro imprese in età giovanile, e a San Francesco, ribellatosi al padre in età giovanile per seguire la sua vocazione. In tali passi, l'agg. sembra esaltare affettivamente la precocità con la quale questi personaggi hanno iniziato a compiere le imprese che li hanno resi memorabili (cfr. anche
ED). A
Purg. 30.122, l'agg. è rif. agli occhi di Beatrice, i quali, nel tempo della giovinezza terrena e poi dell'ascesa celeste, furono una guida per Dante. A
Inf. 24.1, l'agg. ricorre in senso fig. con rif. al periodo in cui il sole si trova nell'Acquario, dal 21 gennaio al 21 febbraio, ossia l'inizio dell'anno, in cui quest'ultimo è quindi fig. ancora fanciullo, dacché cominciato da poco (vd. Chiavacci Leonardi
ad l.). A
Purg. 7.116 e 15.107 il vocabolo ricorre come sost. e indica dunque un uomo di età non ancora avanzata. Nel primo caso è forse rif. ad Alfonso III di Aragona, primogenito di Pietro III, morto in giovane età, o all'ultimo figlio dello stesso Pietro III, che morì ancora più giovane del fratello, prima del padre; nel secondo caso, invece, il sost., nella forma
giovinetto - entro la
Commedia è att. anche il femm.
giovinetta -, indica il giovane Santo Stefano che, lapidato da alcuni irosi, cade a terra morente e chiede a Dio, con mansuetudine, di perdonare i suoi assassini. Gli antichi commentatori non si soffermano sul signif. di
giovanetto, in quanto consolidato nell'it. antico. Tutt'oggi il vocabolo è comunemente impiegato per indicare un ragazzo adolescente (vd. GRADIT s.v.
giovinetto).
1 In età non ancora matura.
[1] Par. 3.103: Dal mondo, per seguirla, giovinetta / fuggi'mi, e nel suo abito mi chiusi / e promisi la via de la sua setta.
[2] Par. 6.52: Esso atterrò l'orgoglio de li Aràbi / che di retro ad Anibale passaro / l'alpestre rocce, Po, di che tu labi. / Sott' esso giovanetti trïunfaro / Scipïone e Pompeo...
[3] Par. 11.58: Non era ancor molto lontan da l'orto, / ch'el cominciò a far sentir la terra / de la sua gran virtute alcun conforto; / ché per tal donna, giovinetto, in guerra / del padre corse, a cui, come a la morte, / la porta del piacer nessun diserra...
1.1 [Con rif. a una parte del corpo].
[1] Purg. 30.122: Alcun tempo il sostenni col mio volto: / mostrando li occhi giovanetti a lui, / meco il menava in dritta parte vòlto.
2 [Detto di un periodo:] che ha avuto inizio da poco.
[1] Inf. 24.1: In quella parte del giovanetto anno / che 'l sole i crin sotto l'Aquario tempra / e già le notti al mezzo dì sen vanno...
3 Sost. Maschio adolescente o molto giovane, poco più che fanciullo.
[1] Purg. 7.116: e se re dopo lui fosse rimaso / lo giovanetto che retro a lui siede, / ben andava il valor di vaso in vaso, / che non si puote dir de l'altre rede...
– [Con possibile accezione affettiva].
[2] Purg. 15.107: Poi vidi genti accese in foco d'ira / con pietre un giovinetto ancider, forte / gridando a sé pur: «Martira, martira!».
Autore: Francesca Carnazzi 31.10.2018 (ultima revisione: 21.12.2024).