Vocabolario Dantesco

Accademia della Crusca - CNR Opera del Vocabolario Italiano

Vocabolario Dantesco

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albergare v.
Frequenza:
Commedia 4 (1 Inf., 3 Purg.).
Altre opere4 (3 Conv., 1 Rime).
Lista forme e index locorum:
Commedia alberga Inf. 20.48 (:), Purg. 27.82 (:); albergan Purg. 27.111; alberghi Purg. 26.62 (:).
Altre opere alberga Conv. 4.30.5, 4.30.5, 4.30.5, Rime 47.13 (:).
Corrispondenze: Testi italiani antichi:
Corpus OVI,
DiVo,
LirIO,
Prosa fior. sec. XIII,
Petrarca e Boccaccio.
Vocabolari: TLIO, Crusca in rete, ED.
Nota:
Il v. è att. già in lat. volg. nelle forme aribergare (inizi sec. XI) e albergare (inizi sec. XIII; cfr. Du Cange s.vv.). In linea con il duplice valore del sost. albergo (vd.) su cui si forma, albergare può trovarsi nell'it. antico con rif. sia a una dimora temporanea, sia a una residenza stabile (vd. TLIO s.v.). Sul piano della diatesi, in connessione a questa stessa duplicità semantica, il v. è usato sia trans. sia intrans. rispettivamente con il senso di 'ospitare, accogliere' (cioè di 'dare albergo', § 1) oppure di 'abitare, soggiornare' (e dunque 'avere albergo', § 2). Nel poema il primo valore occorre unicamente in Purg. 26.62, in cui Dante augura all'anima di Guido Guinizzelli di trovare presto accoglienza nell'Empireo, «lo soprano edificio del mondo» (Conv. 2.3.11). Albergare è senz'altro più comune nella seconda accezione, ben doc. anche nel Conv. e nelle Rime con valore fig. o in contesto fig. (es. «Allora si troverà questa donna nobilissima [[scil. la Filosofia]] quando si trov[er]à la sua camera, cioò l'anima in cui essa alberga» Conv. 4.30.5).
1 [Con rif. a un'anima nell'Empireo:] dare accoglienza, ospitare.
[1] Purg. 26.62: Ma se la vostra maggior voglia sazia / tosto divegna, sì che 'l ciel v'alberghi / ch'è pien d'amore e più ampio si spazia, / ditemi, acciò ch'ancor carte ne verghi, / chi siete voi...
2 Avere la propria dimora (in un luogo), abitare (anche temporaneamente).
[1] Inf. 20.48: Aronta è quel ch'al ventre li s'atterga, / che ne' monti di Luni, dove ronca / lo Carrarese che di sotto alberga, / ebbe tra ' bianchi marmi la spelonca / per sua dimora...
[2] Purg. 27.82: e quale il mandrïan che fori alberga, / lungo il pecuglio suo queto pernotta, / guardando perché fiera non lo sperga; / tali eravamo tutti e tre allotta...
[3] Purg. 27.111: E già per li splendori antelucani, / che tanto a' pellegrin surgon più grati, / quanto, tornando, albergan men lontani, / le tenebre fuggian da tutti lati, / e 'l sonno mio con esse; ond' io leva'mi, / veggendo i gran maestri già levati.


Autore: Barbara Fanini 21.07.2020 (ultima revisione: 31.07.2020).