dimane s.f.
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Commedia |
dimane Inf. 33.37 (:). |
Nota:Dal lat. tardo
de mane '(di buon) mattino' (DELI 2 s.v.
domani), con conservazione della
-e finale propria del fior. più antico (cfr. Castellani,
Saggi I, p. 26). Il sost., conguagliato al genere femm. secondo l’uso prevalente dell’epoca, è
hapax nella
Commedia e ricorre nell'espressione
innanzi la dimane a indicare il momento che anticipa l'inizio del nuovo giorno (cfr. TLIO s.v.
domani 1.2), la cui interpretazione è accordata sin dai primi commentatori («hora matutina», Benvenuto da Imola,
ad l.; «inanzi la dimane; cioè inanzi la chiara mattina», Francesco da Buti,
ad l.).
1 Il principio del giorno seguente.
[1] Inf. 33.37: Quando fui desto innanzi la dimane, / pianger senti' fra 'l sonno i miei figliuoli / ch'eran con meco, e dimandar del pane.
Autore: Elena Felicani 26.04.2021 (ultima revisione: 13.07.2022).