Vocabolario Dantesco
giovane agg.
Commedia 3 (1 Inf., 1 Purg., 1 Par.).
Commedia giovane Inf. 28.135, Purg. 27.97; giovani Par. 24.126.
Giovani piedi 1, re giovane 1.1.
Dal lat. iuvenis (DELI 2 s.v. giovane). l'agg. è att. per la prima volta nei Proverbia que dicuntur, datati al XIII sec. e di area ven., nel signif. di 'in età non ancora matura, tra l'adolescenza e la maturità' (vd. TLIO s.v. giovane, 1). Pressoché con lo stesso signif. l'agg. ricorre in tutte le cantiche della Commedia. All'interno del poema si trovano anche i derivati giovinettagiovanetto e giovinezza. A Purg. 27.97 giovane è att. insieme con bella ed è rif. a Lia: la fanciulla che, nell'ora in cui appare la stella Venere, Dante racconta di avere sognato intenta a vagare per una pianura e a raccogliere fiori. Va notato che la coppia di agg. giovane e bella è att. in un contesto semantico simile anche nella Vita Nova: «Allora vidi una gentile donna giovane e bella molto...» (cap. 35, parr. 1-4, pag. 142.2; cfr. TLIO s.v. giovane, 1). A Par. 24.126, invece, l'agg. è rif. all'apostolo Giovanni, cui si allude appunto attraverso l'espressione giovani piedi, allorquando Dante rievoca il passo evangelico in cui si narra dell'arrivo di Pietro e Giovanni - il discepolo di età inferiore - al Sepolcro dopo la Resurrezione di Cristo, e di chi per primo vi entrò, dando prova della sua fede (vd. Chiavacci Leonardi, ad l.). A Inf. 28.135, infine, l'agg. è parte dell'espressione Re giovane, impiegata da Bertram de Born per indicare il figlio di Enrico II re d'Inghilterra. Sicché l'agg. permette di distinguere il padre dal figlio, in quanto quest'ultimo è di età inferiore rispetto al genitore. Il signif. di giovane nei versi danteschi è chiaro agli antichi commentatori, in quanto consolidato e ampiamente att. nell'it. antico, così come, in seguito, nella trad. letteraria successiva alla Commedia e nell'it. contemporaneo (vd. GRADIT s.v. giovane).
Locuz. e fras. Per giovani piedi a Par. 24.126 e Re giovane a Inf. 28.135 si veda quanto esposto nella Nota.
Autore: Francesca Carnazzi.
Data redazione: 23.11.2018.
Data ultima revisione: 21.12.2024.
1 [Rif. a una persona:] di età compresa tra quella infantile o adolescenziale e la prima maturità.
[1] Purg. 27.97: Ne l'ora, credo, che de l'orïente / prima raggiò nel monte Citerea, / che di foco d'amor par sempre ardente, / giovane e bella in sogno mi parea / donna vedere andar per una landa / cogliendo fiori...
[Rif. a una parte del corpo (con idea di vigore, di prontezza propria del fiore dell'età)].
[1] Par. 24.126: «O santo padre, e spirito che vedi / ciò che credesti sì, che tu vincesti / ver' lo sepulcro più giovani piedi», / comincia' io, «tu vuo' ch'io manifesti / la forma qui del pronto creder mio, / e anche la cagion di lui chiedesti...
1.1 Re giovane: appellativo di Enrico, primogenito di Enrico II Plantageneto.
[1] Inf. 28.135: E perché tu di me novella porti, / sappi ch'i' son Bertram dal Bornio, quelli / che diedi al re giovane i ma' conforti.