Commedia |
bolognese Inf. 18.58 (:); bolognesi Inf. 23.103 (:). |
Formazione da
Bologna con l’aggiunta del suffisso -
ese (cfr. DI s.v.
Bologna, 1, 248.30; Tollemache in ED,
Appendice, pp. 463-464). In
Inf. 18.58 e 23.103 l’agg. è rif. rispettivamente al ruffiano Venedico Caccianemico e ai frati Catalano dei Malavolti e Loderingo degli Andalò. Su tali personaggi, cui si aggiunge il giurista sodomita bolognese Francesco d’Accursio (
Inf. 15.110)
, vd. Tavoni,
Bologna nell’aldilà, in part. pp. 227-228 e 234-246. La caratterizzazione negativa dei bolognesi dell’
Inf. (ma non del
Purg.), che si contrappone al prestigio riconosciuto al bolognese nel
De Vulg. (vd.
ivi), è rafforzata dalla rima
Bologna :
menzogna in
Inf. 23.142-144. L’interpretazione qui adottata per
Inf. 18.58 (‘non ci sono solo io bolognese qui’) è condivisa dalla maggior parte dei commentatori (cfr. Guido da Pisa «non ipse solus Bononiensis propter peccatum lenocinii plangit ibi, quia in illa malabulgia sunt plures Bononienses mortui quam sint in Bononia modo vivi»;
Francesco da Buti «Non sono pur io qui solo da Bologna»).
Autore: Fiammetta Papi.
Data redazione: 10.10.2017.
Data ultima revisione: 15.05.2018.