Commedia |
affronti Par. 25.40 (:). |
Dal lat. volg. *
affrontare (DELI 2 s.v.). Il verbo è att. in volg. sin dalla fine del sec. XIII nell'accezione di 'scontrarsi, combattere' (vd.
TLIO s.v.). Nel poema
affrontare occorre un'unica volta, in rima (:
monti :
conti), con il valore etimologico di 'trovarsi di fronte (a qno o qsa)': l'incontro cui allude qui l'apostolo Giovanni è quello, concesso dalla grazia, fra il pellegrino e i «conti» dell'«aula più secreta» (v. 42) della reggia celeste.
Francesco da Buti (
ad l.) chiosa il verbo 'guardare a fronte a fronte'; così, invece, Benvenuto da Imola: «
vuol che tu t'affronti per grazia, idest, concedit tibi ex gratia singulari, quod te praesentes et loquaris facie ad faciem,
coi suoi Conti, idest, suis familiaribus et sanctis» (
ad l.).
Autore: Barbara Fanini.
Data redazione: 27.05.2021.
Data ultima revisione: 22.07.2021.