caduco agg.
Lista forme e index locorum:
Commedia |
caduci Par. 20.12 (:). |
Altre opere |
caduci Conv. 4.11.10.
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Nota:In dittologia sinonimica con
labile, il
latinismo caduco (da
caducus, LEI s.v. 9, 505.35) indica nel contesto dantesco ciò che è destinato a cadere, dunque a sparire, dalla memoria (vd. TLIO s.v.
caduco). Come spiegato a
Par. 1.5-9, infatti, ciò cui Dante assiste nel Paradiso non potrà essere riferito a parole perché l'intelletto umano, avvicinandosi a Dio, vi si immerge al punto che la memoria non può seguirlo (vd. anche
ineffabile e rel. Nota). L'occ. di
Conv. 4.11.10 rientra invece nell'ambito del diritto: ha infatti il signif. di '[di un'eredità:] devoluta a persone non designate nel testamento' (vd. TLIO s.v.
caduco) ed è rif., in contrapposizione a
legati, a «li retaggi», cioè i 'beni ereditari'. A proposito del passo si veda Borsa,
«Sub nomine nobilitatis», pp. 113-114, che chiosa
caduci come «beni ereditari non potuti acquistare dai formali destinatari e che perciò si devolvono ad altri soggetti».
1 Destinato a cadere (dalla memoria) (
fig.); lo stesso che dimenticato.
[1] Par. 20.12: però che tutte quelle vive luci, / vie più lucendo, cominciaron canti / da mia memoria labili e caduci.
Autore: Chiara Murru 02.10.2019 (ultima revisione: 30.06.2020).