acquario s.m.
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Commedia |
Aquario Inf. 24.2. |
Nota:Dal
lat. aquarius (LEI s.v.
aquarius, 3, 1, 608.42). I vv. iniziali di
Inf. 24 costituiscono uno dei numerosi incipit astronomici della
Commedia: il vocabolo fa parte di una perifrasi per indicare il pieno inverno. Il sole si trova infatti nell'Acquario («'l sole i crin sotto l'Aquario tempra») dal 21 gennaio al 19 febbraio. Inglese (
ad l.) propone una possibile dipendenza di questo passo da
Georg. III 303-304 «cum frigidus olim / iam cadit extremoque inrorat Acquarius anno». La costellazione dell’Acquario, non nominata esplicitamente, è implicata nella figura astrale della Maggior Fortuna in
Purg. 19.4-6 («quando i geomanti lor Maggior Fortuna / veggiono in orïente, innanzi a l'alba, / surger per via che poco le sta bruna»): «la
fortuna maior dei geomanti era un quadrilatero con una coda di due punti, figura ritrovabile – ci dice il Landino, e già l'Ottimo – nelle ultime stelle dell'Acquario e prime dei Pesci [...]: quando questa figura appare nel cielo, vuol dire dunque che l'Acquario è già tutto salito nell'orizzonte...» (Chiavacci Leonardi
ad l.).
1 [Astr.] Costellazione e undicesimo segno dello zodiaco.
[1] Inf. 24.2: In quella parte del giovanetto anno / che 'l sole i crin sotto l'Aquario tempra / e già le notti al mezzo dì sen vanno, / quando la brina in su la terra assempra / l'imagine di sua sorella bianca, / ma poco dura a la sua penna tempra...
Autore: Chiara Murru 02.09.2019 (ultima revisione: 04.11.2019).