vagante agg.
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Commedia |
vagante Purg. 32.154 (:). |
Nota:Da
vagare, a sua volta dal lat.
vagari (Nocentini, s.v.). L'agg. nella
Commedia occorre unicamente a
Purg. 32.154 in dittol. con
cupido (vd.), rif. all'occhio della meretrice (la «puttana sciolta» del v. 149, cioè la «meretrix magna» dell'Apocalisse), che si volge procacemente intorno pronto a sedurre: come spiega Chiavacci Leonardi (
ad l.), «cupido e vagante» è
«variazione e chiosa dell'
intorno pronte del v. 150:
cupido, bramoso, specifica il pronte;
vagante traduce l'intorno». Il passo riprende un motivo, già presente nella Bibbia, secondo il quale la mobilità dell'occhio è indice di mancanza di pudore («fornicatio mulieris in extollentia oculorum et in palpebris illius agnoscetur»,
Eccl. 26,12; cfr. anche ED s.v.
vagante).
1 [Detto dell'occhio:] che si volge intorno in maniera provocante (
fig.).
[1] Purg. 32.154: Ma perché l'occhio cupido e vagante / a me rivolse, quel feroce drudo / la flagellò dal capo infin le piante...
Autore: Chiara Murru 07.01.2022 (ultima revisione: 06.05.2022).