Vocabolario Dantesco

Accademia della Crusca - CNR Opera del Vocabolario Italiano

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arduo agg.
Frequenza:
Commedia 2 (2 Par.).
Lista forme e index locorum:
Commedia ardüa Par. 30.36, 31.34.
Corrispondenze: Testi italiani antichi:
Corpus OVI,
DiVo,
LirIO,
Prosa fior. sec. XIII,
Petrarca e Boccaccio.
Vocabolari: TLIO, Crusca in rete, ED.
Nota:Prima att. (ma cfr. «abete dritto et arduo», Laude pseudoiacoponica, sec. XIV, Cantico 32, 63, p. 261, registrato in Crusca (Gl.) s.v. arduo). Latinismo da arduus (LEI s.v., 3a, 1000.8). Già in lat. l'agg. arduus, propr. 'erto, ripido, di difficile accesso', detto di luoghi impervi, può assumere il valore estens. di 'alto, imponente' (cfr. per es. Aen., II, 328-329: «arduus [...] equus [scil. ligneus]» e Serv., Comm., ad l.: «arduus hic altus»). Con ulteriore passaggio semantico, l'agg. può valere anche 'faticoso, difficile', con rif. alla realizzazione di un'opera o al conseguimento di un risultato (cfr. TLL s.v. arduus, 2, 492.38). Nell'it. antico è raro l'uso del cultismo in senso propr. (es. Iacomo della Lana, a Purg. 3.46-47: «arduissime montagne»), come prova anche l'atteggiamento dei volgarizzatori trecenteschi, che tendono a rendere l'arduus lat. in tale accezione con traducenti più perspicui (es. «in clivosis et arduis locis» in Vegezio diventa, nel volg. di Bono Giamboni, «alla china ed all'erta»; cfr. Corpus CLaVo). Arduo si assesta dunque nell'accezione fig. di 'difficile (a compiersi)' (cfr. TLIO s.v. arduo) grazie all'uso dantesco e ai richiami dei commentatori, che ricorrono all'agg. pure in contesti extra-esegetici (es. Ottimo, a Inf. 2.10-12: «l'ardua opera impresa»). L'agg. ha sempre valore fig. anche nella produzione dantesca lat. (es. Mon. 1.1.6: «Arduum quidem opus et ultra vires aggredior»).
1 Che si erge molto in alto, maestoso (estens.). ||  Propr. erto.
[1] Par. 31.34: Se i barbari, venendo da tal plaga / che ciascun giorno d'Elice si cuopra, / rotante col suo figlio ond' ella è vaga, / veggendo Roma e l'ardüa sua opra, / stupefaciensi, quando Laterano / a le cose mortali andò di sopra...
2 Difficile da trattare, complesso (fig.).
[1] Par. 30.36: Cotal qual io la lascio a maggior bando / che quel de la mia tuba, che deduce / l'ardüa sua matera terminando, / con atto e voce di spedito duce / ricominciò...


Autore: Barbara Fanini 13.07.2017 (ultima revisione: 26.09.2018).