Vocabolario Dantesco

Accademia della Crusca - CNR Opera del Vocabolario Italiano

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disbramare v.
Frequenza:
Commedia 1 (1 Purg.).
Lista forme e index locorum:
Commedia disbramarsi Purg. 32.2.
Corrispondenze: Testi italiani antichi:
Corpus OVI,
DiVo,
LirIO,
Prosa fior. sec. XIII,
Petrarca e Boccaccio.
Vocabolari: TLIO, Crusca in rete, ED.
Nota:Prima att. Da bramare (vd. TLIO s.v.) con pref. di negazione dis-. La composizione del verbo, di possibile genesi dantesca, è parallela ad altre con lo stesso pref. (cfr. Parodi, Lingua, II, p. 266; Di Pretoro, Innovazioni lessicali, pp. 13-14). Sul piano semantico, disbramare corrisponde sinteticamente alla locuz. verb. togliere la brama, impiegata da Dante a Purg. 15.78 (vd. brama, § 1, Locuz. e fras.), ancora una volta con rif. alla dialettica di desiderio e appagamento innescata da Beatrice («E se la mia ragion non ti disfama, / vedrai Beatrice, ed ella pienamente / ti torrà questa e ciascun' altra brama»; vd. anche disfama). Dopo Dante, disbramare resta di uso rarissimo e limitato al circuito dell'esegesi o dell'imitazione del poema (vd. TLIO s.v.).
1 Pron. Togliersi (un desiderio ardente) con pieno appagamento.
[1] Purg. 32.2: Tant' eran li occhi miei fissi e attenti / a disbramarsi la decenne sete, / che li altri sensi m'eran tutti spenti. 


Autore: Barbara Fanini 21.01.2021 (ultima revisione: 19.03.2021).