constare v.
Lista forme e index locorum:
Commedia |
constare Purg. 25.51 (:). |
Nota:Prima att.
Latinismo da
constare (DELI 2 s.v.
constare e Viel,
«Quella materia ond'io son fatto scriba», pp. 227-228), ben att. in mediolatino (MLW II 1630-1632). Voce prob. tratta dal lessico scolastico e filosofico, ha il signif. di 'coagulare' (il verbo
coagulare (vd.) è usato nel verso precedente) e ricorre un'unica volta nella
Commedia, nel discorso di Stazio rel. all’origine dell’anima di
Purg. 25. Se l'uso di
coagulare con rif. alla formazione dell'embrione è già nella tradiz. scritturale (cfr.
Sap. 7, 2;
Iob. 10, 10), la stessa immagine è resa attraverso l'espressione
constare facere «nella traduzione latina medievale del
De generatione animalium d'Aristotele, e negli scrittori d'embriologia del tempo di Dante» (Nardi,
Il canto XXV del «Purgatorio», p. 145). Sull'argomento si veda anche Lippi,
Dante tra Ipocràte e Galieno, pp. 84-85. Con questo signif., il verbo è att. nel Trecento esclusivamente nella
Commedia (vd. TLIO s.v.
constare).
Constare nella trad. si alterna alle var.
chonstante (Po),
gustare (Co Fi (rev. con-) Ga Parm Pr Vat). Come spiega Petrocchi (
ad l. e
Introduzione, p. 151), «la var.
costare è meramente formale, ma da essa s'è sviluppato
gostare >
gustare, che, nonostante la sua insensatezza, il Boccaccio accolse (To Ri Chig) e diffuse; per rabberciare il testo si volle poi da
gustare trascorrere a
gestare (Fior. II I 29 ecc., quindi Aldina, Crusca ecc.)».
1 Rendere consistente.
[1] Purg. 25.51: Ivi s'accoglie l'uno e l'altro insieme, / l'un disposto a patire, e l'altro a fare / per lo perfetto loco onde si preme; / e, giunto lui, comincia ad operare / coagulando prima, e poi avviva / ciò che per sua matera fé constare.
Autore: Chiara Murru 26.04.2021 (ultima revisione: 29.10.2021).