abate s.m.
Frequenza:
Commedia |
3 (2 Purg., 1 Par.). |
Lista forme e index locorum:
Commedia |
abate Purg. 18.118, 26.129, Par. 12.140. |
Altre opere |
abate Fiore 26.14, 101.6 (:). |
Nota:Dal
lat. crist. abbas, dal
gr. abbàs, a sua volta dall’
ebr. abba “padre” (LEI s.v. 1, 48.35). Le att. più antiche sono in un doc. di Coltibuono databile al 1120 circa (cfr. GDT, s.v.
invitato, p. 363) e in
Doc. prat., 1128. L’
abate di
Purg. 26.129 evoca un luogo della
Summa Virtutum et Vitiorum di Guglielmo Peraldo: «Primum claustrum fuit in coelo, in quo ipse Deus abbas fuit» (
De luxuria, II, II, 9) per cui cfr. Mancini,
Un’«auctoritas», p. 147 e vd. anche
chiostro. Il vocabolo è già presente due volte nel
Fiore.
1 [Eccles.] Grado della gerarchia monastica: superiore di un’abbazia o di un convento (anche in
contesto fig.).
[1] Purg. 18.118: Io fui abate in San Zeno a Verona / sotto lo 'mperio del buon Barbarossa, / di cui dolente ancor Milan ragiona.
[2] Par. 12.140: Rabano è qui, e lucemi dallato / il calavrese abate Giovacchino / di spirito profetico dotato.
1.1 Fig. [Detto di Cristo].
[1] Purg. 26.129: Or se tu hai sì ampio privilegio, / che licito ti sia l'andare al chiostro / nel quale è Cristo abate del collegio...
Autore: Veronica Ricotta 18.12.2017 (ultima revisione: 18.02.2019).