Vocabolario Dantesco
adocchiare v.
Commedia 7 (3 Inf., 2 Purg., 2 Par.).
Altre opere1 (1 Rime).
Commedia adocchi Par. 28.15 (:); adocchia Purg. 4.109 (:), 21.30 (:), Par. 25.118; adocchiato Inf. 15.22; adocchio Inf. 18.123, 29.138 (:).
Altre opere adocchia Rime 14.52.
Da *adoculare (LEI s.v., 1, 771.46); Tollemache (in ED s.v. adocchiare) ritiene, invece, adocchiare parasinteto verbale da occhio (vd.). Il verbo presenta costruzione passiva a Inf. 15.22 e costruzione impersonale a Par. 28.15.
Autore: Veronica Ricotta.
Data redazione: 11.07.2017.
Data ultima revisione: 28.02.2019.
1 Dirigere lo sguardo verso un oggetto specifico, puntare lo sguardo.
[1] Inf. 15.22: Così adocchiato da cotal famiglia, / fui conosciuto da un, che mi prese / per lo lembo e gridò: «Qual maraviglia!».
[2] Inf. 18.123: E io a lui: «Perché, se ben ricordo, / già t'ho veduto coi capelli asciutti, / e sè Alessio Interminei da Lucca: / però t'adocchio più che li altri tutti».
[3] Purg. 4.109: «O dolce segnor mio», diss' io, «adocchia / colui che mostra sé più negligente / che se pigrizia fosse sua serocchia».
[5] Par. 28.15: E com' io mi rivolsi e furon tocchi / li miei da ciò che pare in quel volume, / quandunque nel suo giro ben s'adocchi, / un punto vidi che raggiava lume / acuto sì, che 'l viso ch'elli affoca / chiuder conviensi per lo forte acume...
1.1 Assol. Guardare fissamente.
[4] Par. 25.118: Qual è colui ch'adocchia e s'argomenta / di vedere eclissar lo sole un poco, / che, per veder, non vedente diventa; / tal mi fec' ïo a quell' ultimo foco / mentre che detto fu: «Perché t'abbagli / per veder cosa che qui non ha loco?
1.2 Riconoscere qno (allo sguardo).
[1] Inf. 29.138: Ma perché sappi chi sì ti seconda / contra i Sanesi, aguzza ver' me l'occhio, / sì che la faccia mia ben ti risponda: / sì vedrai ch'io son l'ombra di Capocchio, / che falsai li metalli con l'alchìmia; / e te dee ricordar, se ben t'adocchio, / com' io fui di natura buona scimia».
1.3 [Con rif. a uno spirito:] percepire il vero, comprendere (fig.).
[1] Purg. 21.30: Ma perché lei che dì e notte fila / non li avea tratta ancora la conocchia / che Cloto impone a ciascuno e compila, / l'anima sua, ch'è tua e mia serocchia, / venendo su, non potea venir sola, / però ch'al nostro modo non adocchia.