Vocabolario Dantesco
chiarire v.
Commedia 3 (3 Par.).
Altre opere1 (1 Conv.).
Commedia chiarir Par. 9.15; chiarirti Par. 5.120; chiarito Par. 9.2.
Altre opere chiarire Conv. 4.21.1.
L'atto di emanare luminosità è «il solo mezzo sensibile che nei beati esprime i sentimenti dell'animo, come negli uomini il volto» (Chiavacci Leonardi, ad l.): chiarire, nel suo signif. primario (1), è dunque rif. alla luminosità delle anime dei beati, il cui splendore è proporzionale al grado di visione di Dio raggiunto da ognuna di esse, a sua volta commisurato alla grazia che Dio le concede (vd. anche chiaro, chiarezza e chiarità). Col signif. 2  di 'rendere comprensibile' (vd. anche chiaro, signif. 4, e l'espressione fare chiaro) ricorre anche a Conv. 4.21.1.
Autore: Chiara Murru.
Data redazione: 02.07.2019.
Data ultima revisione: 25.02.2020.
1 Sost. [Nel Paradiso:] l'atto di emanare luminosità (con rif. alla luminosità delle anime dei beati).
[1] Par. 9.15: Ed ecco un altro di quelli splendori / ver' me si fece, e 'l suo voler piacermi / significava nel chiarir di fori.
2 Rendere evidente e comprensibile qsa a qno, risolvere un dubbio.
[1] Par. 9.2: Da poi che Carlo tuo, bella Clemenza, / m'ebbe chiarito, mi narrò li 'nganni / che ricever dovea la sua semenza...
2.1 Pron. Rendersi edotti di qsa.
[1] Par. 5.120: «O bene nato a cui veder li troni / del trïunfo etternal concede grazia / prima che la milizia s'abbandoni, / del lume che per tutto il ciel si spazia / noi semo accesi; e però, se disii / di noi chiarirti, a tuo piacer ti sazia».