Vocabolario Dantesco
chiarezza s.f.
Commedia 4 (4 Par.).
Altre opere3 (2 Conv., 1 Rime).
1 (1 Fiore).
Commedia chiarezza Par. 14.40, 14.67, 24.21, 32.86.
Altre opere chiarezza Conv. 1.4.11, 2.13.13, Rime 5.27.
chiarez[z]a Fiore 74.11.
Con rif. alla luminosità che avvolge le anime dei beati (il cui splendore è proporzionale al grado di visione di Dio raggiunto da ogni anima, a sua volta commisurato alla grazia concessa da Dio), la chiarezza è l'amorosa accensione dell'anima che si manifesta come splendore (vd. anche chiaro e relativa Nota). Il sost. ricorre anche nel Convivio, col signif. di ‘luminosità, splendore’ (Conv. 2.13.13, dove è rif. a Venere, il pianeta più luminoso, e Conv. 1.4.11, dove è usato in senso fig.) e nelle Rime col signif. di ‘trasparenza’, rif. all’acqua (Rime 5.27). L’occ. del Fiore è invece rif. alla bellezza e alla luminosità della donna amata, il cui splendore è tale da illuminare ogni cosa (vd. anche TLIO s.v. chiarezza). Quanto alle varianti, la sequenza carezza : chiarezza di Par. 24.19,21 del testo Petrocchi si oppone nella tradizione a chiarezza : carezza, che è la lezione preferita da Sanguineti. Per Petrocchi l’inversione è frutto di banalizzazione, mentre più peso critico è attribuito alla sostituzione di carezza con bellezza (Ga Gv La Laur Lo Mad Pa Parm Po Pr Ricc Vat), spiegata come reazione alla natura difficilior di carezza nel senso di ‘pregio’, seguito in ciò anche da Inglese (ad l.).
Autore: Chiara Murru.
Data redazione: 02.07.2019.
Data ultima revisione: 25.02.2020.
1 [Nel Paradiso:] forte luminosità, splendore (dell'anima che gode della visione di Dio).
[1] Par. 14.40: Quanto fia lunga la festa / di paradiso, tanto il nostro amore / si raggerà dintorno cotal vesta. / La sua chiarezza séguita l'ardore; / l'ardor la visïone, e quella è tanta, / quant' ha di grazia sovra suo valore.
[2] Par. 14.67: Ed ecco intorno, di chiarezza pari, / nascere un lustro sopra quel che v'era, / per guisa d'orizzonte che rischiari.
[3] Par. 24.21: così quelle carole, differente- / mente danzando, de la sua ricchezza / mi facieno stimar, veloci e lente. / Di quella ch'io notai di più carezza / vid' ïo uscire un foco sì felice, / che nullo vi lasciò di più chiarezza...
[4] Par. 32.86: Riguarda omai ne la faccia che a Cristo / più si somiglia, ché la sua chiarezza / sola ti può disporre a veder Cristo