Vocabolario Dantesco
candore s.m.
Commedia 4 (1 Purg., 3 Par.).
Commedia candor Purg. 29.66, Par. 14.53, 18.68; candori Par. 23.124.
Altre opere candore Conv. 3.15.5.
Latinismo da candor (LEI s.v., 10, 827.16). Come gli altri derivati del verbo candere (vd. in partic. candente, candido), il sost. lat. candor può trovarsi nell'accezione sia di 'chiarore, bianchezza intensa' sia di 'incandescenza' (rif. quest'ultima al fuoco o a oggetti metallici: vd. TLL s.v. candor, 3, 246.30 e 69). Il suo uso in volg. è doc. a partire dalla fine del Duecento, in un componimento guittoniano (vd. TLIO s.v. candore) e resta per lo più limitato alla poesia. Fra le occ. in prosa spicca quella del Convivio («E però si legge nel libro allegato di Sapienza, di lei parlando: "Essa è candore della etterna luce e specchio sanza macula della maestà di Dio"» ivi, 3.15.5), fedele traduzione del passo scritturale cit. («candor est enim lucis aeternae et speculum sine macula Dei potentiae et imago bonitatis illius» Sap. 7.26), in cui il sost. è impiegato in un contesto fig. Nel poema candore precisa il colore delle vesti dei ventiquattro seniori che sfilano nell'Eden (Purg. 29.66) e quello della «temprata stella» (Par. 18.68), cioè di Giove, che «intra tutte le stelle bianca si mostra, quasi argentata» (Conv. 2.13.25). A Par. 23.124, candore occorre al plur. per indicare le anime dei beati – gli splendori (vd.) del v. 82 – che, nel celebrare il trionfo di Cristo, protendono ora verso Maria («E ciascun di quei candori, idest, lucernarum ardentium, scilicet, apostolorum et aliorum beatorum, si stese in su, scilicet, versus Mariam» Benvenuto da Imola, ad l.).
Autore: Barbara Fanini.
Data redazione: 24.06.2022.
Data ultima revisione: 12.07.2022.
1 Bianchezza splendente.
[1] Purg. 29.66: Genti vid' io allor, come a lor duci, / venire appresso, vestite di bianco; / e tal candor di qua già mai non fuci.
[2] Par. 18.68: tal fu ne li occhi miei, quando fui vòlto, / per lo candor de la temprata stella / sesta, che dentro a sé m'avea ricolto.
2 Incandescenza.
[1] Par. 14.53: Ma sì come carbon che fiamma rende, / e per vivo candor quella soverchia, / sì che la sua parvenza si difende...
2.1 [Con rif. agli spiriti dei beati:] luce ardente.
[1] Par. 23.124: ciascun di quei candori in su si stese / con la sua cima, sì che l'alto affetto / ch'elli avieno a Maria mi fu palese.