Vocabolario Dantesco
becchetto s.m.
Commedia 1 (1 Par.).
Commedia becchetto Par. 29.118.
Prima att. Dimin. di becco (1) (vd.). La vitalità semantica di quest'ultimo, suggerita dagli accostamenti analogici alla forma appuntita e prominente dell'organo dei volatili, si trasferisce anche al derivato becchetto (cfr. LEI s.v. beccus, 5, 703.31 e segg.), il quale trova diverse applicazioni proprio nell'ambito tessile sin dal Trecento (cfr. TLIO s.v. becchetto). Con partic. rif. al cappuccio – tipico dell'abito dei frati, ma non solo –, il sost. è doc. prevalentemente in area fior. a partire dall'att. dantesca: le occ. successive, specie quelle rilevabili in testi cronachistici, autorizzano tuttavia a postulare una diffusione anteriore (cfr. la nota di Ugolini all'att. «becchetti de san Francescho» negli Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-1336: «Il nome di becchetti, dalla foggia del piccolo cappuccio, sembra di origine popolare» Id, Annali, p. 226). Fra i commentatori del poema, infine, prevale l'esigenza di sciogliere il valore metaf. dell'intera immagine "ornitologica" dantesca (vd. anche uccello, annidare); è più esplicito Benvenuto da Imola, che chiarisce becchetto con «puncta capucii» (ad l.).
Autore: Barbara Fanini.
Data redazione: 26.02.2020.
Data ultima revisione: 02.03.2020.
1 [Tess.] Prolungamento della punta del cappuccio (specif. dei frati) che può portarsi avvolto intorno al collo (in contesto fig.).
[1] Par. 29.118: Ma tale uccel nel becchetto s'annida, / che se 'l vulgo il vedesse, vederebbe / la perdonanza di ch'el si confida...